Saluto all’associazione “Sulla strada”

Saluto per la serata di solidarietà

Cari amici,


purtroppo altri impegni legati alla festa di San Francesco mi impediscono di essere ad Attigliano questa sera, ma posso assicurarvi che il mio cuore è con voi e per questo ho voluto mandarVi almeno un saluto, per sottolineare l’importanza che iniziative come quella di questa sera hanno per la nostra diocesi e non solo.


L’associazione “Sulla strada”, fondata da don Carlo tre anni fa, e portata avanti da tanti laici, è tra le più attive del nostro territorio diocesano: è impegnata in ben due missioni, una in Guatemala e l’altra – più recente – in Angola, ma anche nella promozione del Commercio Equo e Solidale, nella sensibilizzazione al consumo responsabile e nelle Comunicazioni Sociali, con la pubblicazione della rivista Adesso e l’attiva partecipazione al nostro sito diocesano.


A La Granadilla  avete adottato un intero villaggio Maya, dove non c’era acqua, luce, medici e medicine e i bambini trascorrevano tutta la loro giornata a fare fuochi d’artificio, lavorando spesso a lume di candela, con le immaginabili conseguenze in termini di incidenti. Con le famiglie di questo villaggio è stato progettato un cammino da fare insieme e siete riusciti a portare luce, acqua, assistenza sanitaria, e una scuola dove i bambini possono imparare a leggere e a scrivere in spagnolo e nella loro lingua madre.


E in Angola – terra martoriata da 40 anni di guerra, che detiene anche il triste primato di paese con più presenza di mine antiuomo – avete contribuito alla fondazione di una casa di accoglienza dove sono ospitati 60 bambini di strada: sono circa 2000 l’anno quelli che passano per la casa per essere poi reinseriti nelle rispettive famiglie.

La vostra è una testimonianza di quella carità che non conosce confini, che obbliga ad uscire da sé e a scavalcare qualsiasi muro, per andare dove nessuno va e per vivere dove non si vive. Riccardo di San Vittore scriveva: “La carità ferisce. La carità incatena. La carità sfibra. La carità consuma; è incontenibile e invincibile, esclusiva e insaziabile”, e io vi auguro di farvi incendiare sempre di più da questo fuoco d’amore che è la carità, e che si esercita in primo luogo con i poveri, in primo luogo quelli del Terzo Mondo.

Fu così per San Francesco, che dall’Umbria andò fino in Egitto.
Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo II, sono tra i difensori più forti dei poveri e dei loro diritti. La scelta dei poveri si realizza attraverso un esteso reticolo di carità che si estende in ogni parte del mondo. Forse è stata la prima vera globalizzazione. Sì, la globalizzazione della carità, che per “Sulla strada” va dall’Africa all’America Latina per approdare qui, ad Attigliano, nella nostra diocesi di Terni Narni Amelia.

E’ questa la riserva più fresca di energie che l’umanità può accampare all’inizio del nuovo millennio, per contrastare la crescita smisurata degli egoismi e dei particolarismi che continuano a creare violenze e conflitti. Diceva Madre Teresa: “La peggiore malattia dell’Occidente oggi non è la tubercolosi e la lebbra, ma il non sentirsi amati e desiderati, il sentirsi abbandonati. La medicina può guarire le malattie del corpo, ma l’unica che cura la solitudine, la disperazione e la mancanza di prospettive è l’amore. Vi sono numerose persone al mondo che muoiono per un pezzo di pane, ma un numero ancora maggiore muore per mancanza d’amore”.


Lo dicevo anche, un mese fa, ai giovani dei paesi del Mediterraneo riuniti a Loreto: la carità non divide i buoni dai cattivi, ma chi vede da chi non vede; chi decide di fermarsi da chi sceglie di continuare sulla propria strada. La “via dell’amore” è stretta perché non è scontata e va scelta, ma è larga, anzi larghissima, perché può accogliere tutti. Per i cristiani essa ha un nome: Gesù di Nazareth; per altri forse non ha nome, o meglio, ha il nome dei tanti “Lazzaro” di questo mondo. Solo il ricco, della parabola evangelica, che banchetta lautamente è senza nome, perché è senza amore. Solo l’amore è storia che resta.


Vi auguro una buona festa e un buon lavoro,


    vostro


                                                 + Vincenzo Paglia



L’ASSOCIAZIONE “SULLA STRADA” ONLUS