Festa dell’Assunta celebrata in Kossovo

Festa dell'Assunta celebrata in Kossovo

“Abbiamo ascoltato dal Vangelo che un Vangelo si recò in uno sperduto villaggio, chiamato Nazareth, ed entrò nella casetta di una ragazza di nome Maria. E, a nome di Dio, gli disse che sarebbe diventata la Madre del Salvatore del mondo. Pensate! Dio, il Creatore del cielo e della terra,


aveva posto il suo sguardo d’amore su quella povera ragazza. E l’ha resa la Madre di Gesù e di tutti. E lei ha detto sì. Ha detto sì all’amore. Maria, da quel giorno, ha imparato a stare accanto a tutti; a stare vicino soprattutto ai bisognosi: ad Elisabetta che aveva bisogno di aiuto, ai due sposi di Cana, accanto al Figlio in croce. Non è scappata. E’ stata lì, sotto la Croce. Maria e stata anche qui a Letnica, ed è rimasta per secoli. Ed è rimasta soprattutto nei momenti difficili, quando questa terra era come crocifissa. E da qui, da questo santuario, Maria non ha smesso mai di amare e di parlare. Ha sempre accolto tutti, anche chi non era cristiano. Ha sempre parlato di amore a tutti. Lei è una Madre buona, che abbraccia tutti, perché tutti sono figli suoi, anche se parlano lingue diverse. E’ per noi Madre e anche esempio.


All’inizio del secolo scorso, una giovane albanese qui, forse proprio in questo giorno, come noi. E’ stata davanti a questa statua. E si è sentita dire; Teresa ama tutti, ama soprattutto i più poveri. E quella ragazza – un po’ come aveva fatto proprio Maria a Nazareth – quella ragazza è diventata Madre Teresa. Lo racconta lei stessa che qui ha sentito la voce di Dio che la chiamava a diventare suora, suora d’amore.. E Madre Teresa, come Maria, ha detto sì, ed è diventata una donna d’amore. E il Papa Giovanni Paolo II in ottobre la proclamerà beata davanti al mondo. Sì, è una gloria per voi, per noi. E oggi la vedo nel cielo, con i suoi occhi che sono rivolti qui, a Letnica, e ci guarda, ci guarda con commozione. E ci parla. Sì! Ci dice il suo messaggio di amore non di odio, di pace, non di guerra, di vita non di morte, di amicizia, non di armi.


La Madonna ha continuato a parlare da questo santuario. Negli ultimi decenni del secolo scorso, mentre questa terra viveva tempi di oppressione, lei è stata una Madre di consolazione, una Fontana di misericordia, una casa che non ha mai rifiutato chi a lei ricorreva.


E ancora oggi, la Madonna dì Letnica, continua a parlare con i suoi occhi, con i! suo amore. Parla a voi che oggi siete venuti qui, parla a tutti noi che siamo ai suoi piedi. Parla anche a noi che siamo venuti dall’Italia, parla a voi, cari militari, che custodite la pace in questa terra, e vi benedice; parla a voi adulti, che avete la responsabilità di questa terra perché non sia più martoriata dagli odi, dalle vendette, dalla violenza. Parla a voi, cari giovani, e Maria vi dice di costruire il futuro di questa


terra con l’amore non con la violenza, con la riconciliazione, non con l’odio. Maria, Madre di tutti, ci trasmette quell’amore che lei ha appreso da Dio. Ieri sera ho visto lo sguardo di Maria posarsi sui bambini. Insegniamo loro ad amare, a volersi bene; ad amare tutti, a crescere nella pace. “Vi lascio


la pace, vi do la mia pace”, disse Gesù ai suoi discepoli. Maria ripete a noi queste parole perché diventino nostre. Cari fratelli e care sorelle, sono particolarmente commosso di stare con voi oggi. Con la Comunità di S. Egidio da anni vi abbiamo amato, e ultimamente anche dalla diocesi di Terni con la Parrocchia di S. Maria Regina abbiamo allargato l’amore. Assieme con voi, aiutati da Madre Teresa, ci stringiamo accanto a Maria per apprendere da lei l’amore. Vogliamo bene a tutti, a tutti, perché questa e la nostra felicita, questa e la felicita del Kosovo.


E il Signore, per intercessione della Madre di Dìo e dì Madre Teresa, benedica questa terra”.