Cittadinanza onoraria a Santo Quadri e Franco Gualdrini

Cittadinanza onoraria a Santo Quadri e Franco Gualdrini

Sono particolarmente lieto di aprire questo incontro per il conferimento della cittadinanza onoraria a mons. Santo Quadri e a mons. Franco Guadrini. Mentre ringrazio le autorità della città e tutti gli amici presenti per la loro presenza, debbo esprimere tutta la mia personale riconoscenza, e quella dell’intera Chiesa diocesana, al Sindaco di Terni, on. Paolo Raffaelli, e al Consiglio Comunale per aver voluto concedere questo singolare riconoscimento ai miei due predecessori nella guida della diocesi di Terni-Narni-Amelia.
E’ un alto riconoscimento concesso a due vescovi che hanno amato questa città e che hanno speso non pochi anni della loro vita per essa. Abbiamo davanti due presuli il cui impegno ha travalicato di molto i confini di questa terra. Basti pensare al lavoro di mons. Quadri al Concilio – è uno dei pochi vescovi conciliari viventi – e alla sua passione per il mondo del lavoro che lo portò ad invitare con successo il Papa nelle acciaierie di Terni. E non si eve dimenticare né la sua azione per l’apostolato laicale né il suo impegno ecumenico: nominato vescovo di Pinerolo, fece il primo accordo ecumenico con i valdesi. E a mons. Gualdrini va riconosciuta la sua passione per la formazione dei sacerdoti in un  periodo complesso come quello del post-Concilio. E’ stato uno dei rettori che per tanti anni è restato alla guida di un Collegio così prestigioso com’è il Capranica. Mi permetto di accennare appena a queste dimensioni non immediatamente diocesane per sottolineare l’opportunità del riconoscimento che oggi viene conferito a mons. Quadri e a mons. Gualdrini.
Terni è orgogliosa di avere come cittadini due personalità come queste. E direi che oggi viene loro riconosciuta ufficialmente l’opera che hanno svolto come cittadini esemplari di Terni: essi hanno amata questa città, l’hanno difesa, l’hanno aiutata a crescere, l’hanno arricchita. Ed io, quasi a farmi voce di questa Chiesa diocesana, confesso che sono onorato che la municipalità abbia scelto la “domus episcopalis” per tale conferimento. In tal modo viene ancor più sottolineato quel legame che unisce in modo così forte e ricco la Chiesa con la Città, due realtà distinte ma non separate.
Signor Sindaco, grazie per il riconoscimento che offre ai due vescovi. Con questo gesto lei onora loro e l’intera Chiesa diocesana. Nessun vescovo, infatti, è concepibile da solo. Egli è sempre con il suo popolo. Per questo, se mi è permesso dirlo, lei sottolinea con singolare forza quel rapporto che lega questa Chiesa alla città. Grazie quindi per aver scelto questa “domus” per concedere questa cittadinanza. E’ un’occasione assolutamente straordinaria che mi permette di dire a lei, a voi tutte autorità cittadine, e alla stessa città che questa casa è anche la vostra casa, è la vostra “domus”. E’ una dimensione che sento con particolare intensità: Diocesi e Municipio assieme, in un singolare rapproto di unità che, rispetto dei distinti ruoli, operano perché il futuro di Terni sia un futuro di prosperità e la sua voce possa travalicare i monti per offrire al mondo il suo contributo di pace. In tal senso, Mons. Quadri e mons. Gualdrini sono certamente cittadini degni ed esemplari di questa città.