Accolitato a Andrea

Accolitato a Andrea

Sono particolarmente lieto di celebrare con voi questa santa liturgia per la festa della Immacolata Concezione di Maria. La nostra gioia è come accresciuta per il conferimento dell’accolitato ad Andrea. Un passo che lo avvicina al servizio dell’altare. La coincidenza di questa festa con l’accolitato non è senza significato. Voi sapete che oggi ricordiamo il concepimento di Maria senza la macchia del peccato originale, un peccato che si annida nel cuore stesso dell’umanità. La prima pagina del libro della Genesi che abbiamo ascoltato ci fa scendere nelle profondità del mistero del male che si radica appunto nell’esistenza stessa dei progenitori. La vicenda di Adamo ed Eva, sedotti dal serpente, ci fa toccare l’origine del male sulla terra. La Scrittura ci dice che non è Dio l’autore del male, ma il diavolo che seduce e porta alla disobbedienza Adamo ed Eva, i quali diventano così complici del male. Sì, possiamo dire che da quella antica disobbedienza inizia l’inimicizia sulla terra. Da quel momento, infatti, la divisione entra nella storia degli uomini. Il paradiso di amore e di armonia che Dio aveva creato e nel quale aveva posto l’uomo e la donna divenne una valle di lacrime. L’uomo e la donna, da amici che erano, divennero nemici, l’uno accusava l’altra. E la logica dell’inimicizia non si fermò più, anzi si insinuò nelle pieghe più profonde della vicenda umana continuando ad avvelenarla. Sino ad oggi, sino alla guerra a cui stiamo assistendo. Senza l’amicizia di Dio è inevitabile l’inimicizia tra gli uomini. Ebbene, con il concepimento di Maria, questa tragica e terribile catena viene interrotta. Maria è concepita senza peccato; ossia non è più soggetta alla legge inesorabile dell’inimicizia e della inaccoglienza. Con Maria inizia una storia nuova, la storia di una amicizia con Dio. Lei nacque immacolata, senza peccato, non per suo merito, ma per grazia. Il Signore preparò in lei una dimora degna di suo Figlio. Come poteva essere macchiata colei che doveva ricevere Gesù?


Questo mistero di Maria si riversa anche su di noi, si riversa anche su di te, caro Andrea. Il Signore ci vuole santi e immacolati perché dobbiamo anche noi, come Maria, accogliere Gesù. Abbiamo ascoltato il Vangelo. Maria prontamente disse sì all’angelo, anche se quelle parole le sconvolgevano completamente la vita. Maria non pensa a se stessa, anzitutto, ma a quelle parole. E obbedisce. E sempre obbedirà. Maria è la prima dei credenti; potremmo dire la prima degli accoliti, ossia la prima di coloro che si prendono cura del corpo di Gesù. L’accolitato, come tu sai, caro Andrea, è un ministero che ti avvicina all’altare e all’Eucarestia. E per te è anche un passo importante per avvicinarsi al sacerdozio. Devi stare accanto all’altare e all’eucarestia, appunto, come Maria stava accanto a Gesù. Pensiamo quanto amore e quanta tredipidazione lei aveva mentre prendeva Gesù tra le sue mani, mentre lo mostrava piccolo ai pastori e ai magi, o mentre lo ascoltava, mentre lo seguiva, mentre lo accoglieva tra le sue braccia per l’ultima volta, morto, dalla croce! Care sorelle e cari fratelli, impariamo da Maria a stare accanto a Gesù. E tu, caro Andrea, apprendi da lei la cura dell’altare e dell’eucarestia. Quando stai accanto all’altare, chiedi a Maria, di darti i suoi sentimenti, la sua tenerezza, la sua dolcezza, la sua attenzione. Ricordati che ogni distrazione e sciatteria vuol dire mancanza di amore e di attenzione verso Gesù.


Oggi, con questo ministero, tu vieni incaricato alla cura dell’altare e delle celebrazioni. Ogni sciatteria è un no all’amore di Dio. In particolare, poi, potrai distribuire l’Eucarestia, partecipando così al ministero degli apostoli incaricati dal Signore a distribuire alle folle quel pane che Gesù stesso aveva miracolosamente moltiplicato. E’ il nutrimento per te e per la gente. Come non devi trascurare di nutrirtene, così devi adoperarti in ogni modo perché tutti possano ricevere e gustare il pane della vita e il calice della salvezza. Non ti risparmiare nella distribuzione, sii generoso con tutti e in particolare con i malati. Abbi scrupolosa cura dell’Eucarestia, e del modo in cui devi distribuirla. Sii per quell’ostia ciò che Maria era per quel corpo! Nella Lettera Pastorale sull’Eucarestia, che ti chiederei di leggere e di meditare con grande scrupolo e attenzione, ho riportato l’esempio di Francesco d’Assisi, il quale voleva scrivere persino nella regola che i frati raccogliessero anche i pezzi di carta ove fosse scritto il nome di Gesù e le ponessero in luoghi decorosi. Quanta più cura deve o esserci per il corpo santo del Signore! Raccontano ancora le Fonti Francescane che Francesco una volta “volle mandare alcuni frati per tutte le province a portare molte pissidi belle e splendenti affinché dovunque trovassero il corpo del Signore conservato in modo sconveniente, lo collocassero con onore in quelle pissidi. E anche volle mandare altri frati per tutte le regioni con molti e buoni ferri da ostie, per fare delle particole belle e pure” (1756). Che grande lezione di amore! Davvero Francesco è simile anche a Maria.


L’attenzione scrupolosa a tutto ciò che riguarda l’altare e l’eucarestia ti aiuterà a conformare il tuo cuore e la tua vita a quel pane santo che distribuirai. Sappi che Gesù non pensa a se stesso, ma agli altri. Con l’accolitato tu dovrai crescere sempre più nell’imitazione di Gesù. Tu sai che Egli non è presente in qualsiasi modo nell’Eucarestia. Egli è presente nell’ostia come pane spezzato e ne vino come sangue versato, ossia come uno che non si è risparmiato in nulla, che ha dato tutto se stesso per gli altri. No, Gesù non fa come noi, che siamo attenti fino all’inverosimile a noi stessi, al nostro corpo e alle nostre cose. Egli si è spezzato per tutti. E si è fatto cibo per tutti. Questo mistero ti viene affidato nelle mani. Da oggi potrai distribuire il corpo del Signore. E’ il primo passo che ti porterà a partecipare al sacerdozio ministeriale. Noi ti siamo accanto, e tu non staccarti mai da Gesù.