Vincenzo Paglia sulla canonizzazione di Paolo VI e Mons. Romero

Affaritaliani ha intervistato Mons. Vincenzo Paglia, molto vicino a Papa Francesco, Presidente del Pontificia Accademia per la Vita sulla prossima canonizzazione di Papa Paolo Vi e di Monsignor Oscar Romero.

Il 14 ottobre prossimo Paolo VI e Monsignor Romero saranno canonizzati. Iniziamo da Paolo VI. Quale è stato il suo rapporto con il concilio Vaticano II?

“Paolo VI è stato un papa molto importante tanto che possiamo definirlo il “Papa del Concilio”, che iniziò da un’idea di Giovanni XXIII, ma fu svolto e concluso e soprattutto applicato da Papa Montini”.

Dunque Giovanni XXIII l’ispiratore e Paolo VI il realizzatore? Che rapporto c’era tra i due?

“Due figure strettamente correlate e inscindibili. Uno ha l’idea e apre il Concilio Vaticano II, quello del rinnovamento della Chiesa, l’altro lo prende in mano e lo porta a compimento, oltretutto in tempi particolarmente complessi e difficili”.

Passiamo a Mons. Romero, ucciso mentre celebrava una messa a El Salvador e la cui causa ha seguito direttamente lei. Che rapporto ha Romero con il Concilio?

“Fondamentale. Se Papa Giovanni XXIII fu l’ideatore, Paolo VI il conduttore, Romero fu l’applicatore del Concilio Vaticano II che rinnovò totalmente la Chiesa Cattolica e sicuramente cambiò la Chiesa Sud Americana. Romero portò il vangelo tra i poveri, i derelitti, gli emarginati applicando alla lettera le posizioni conciliari e questo destò reazioni e difficoltà sia nella Curia romana che in Sud America”.

Può spiegarmi meglio questo punto? Che difficoltà sorsero?

“Attaccando Romero si attaccava il Concilio inviso a diversi Cardinali romani, ma anche in Sud America”.

Ma anche nella parte finale, cioè adesso, ha trovato difficoltà curiali?

“Ora poche. Mi riferisco soprattutto a quando iniziai nel 1994, quando l’opposizione al Concilio c’era ancora. Ad esempio il cardinal Alfonso López Trujillo, colombiano, si oppose decisamente alla beatificazione di Mons. Oscar Romero”.

Che rapporto esisteva tra Paolo VI e Mons. Romero?

“Molto stretto. Papa Montini una volta lo ricevette e gli disse: “Lei è il pastore, guardi con coraggio il suo popolo”; poi seppi da suoi collaboratori che questa attestazione di fiducia diede grande energia a Romero per la sua difficile opera di evangelizzazione”.

Cosa pensa Papa Francesco di Mons. Romero?

“Ne ha una grande considerazione. Lo reputa, appunto, tra i principali attuatori del Concilio Vaticano II”

Dunque queste due canonizzazioni sono collegate…

“Sono strettamente connesse. Si tratta, come dicevo prima, del realizzatore del Concilio e di uno dei suoi principali protagonisti nella società ed è molto bello vederli canonizzati lo stesso giorno”.

(Affari Italiani)