Protagonisti non scarti

Protagonisti non scarti Sulla spiritualità degli anziani di Vincenzo Paglia Nel pianeta, per la prima volta nella storia, è emerso un popolo di anziani.
Si potrebbe dire: venti anni di vita in più, va bene, ma per fare cosa? Come viverli? È un interrogativo urgente. Altrimenti lo “scarto” diventa una pratica normale. Purtroppo c’è stata poca riflessione su questo nuovo popolo emergente. Anche nella Chiesa. Un aspetto vorrei sottolineare: cosa significa vivere il Vangelo da vecchi? Quale spiritualità per gli anziani?
Come vivere gli anni dell’indebolimento del proprio corpo?
Come affrontare gli ultimi lunghi anni della vita avendo la morte come ultimo approdo?
Come i vecchi rimangono membri a pieno titolo della comunità? La loro stessa fragilità accresce la sensibilità umana della comunità e la custodisce.
Sono interrogativi che traversano la vita degli anziani, al di là delle responsabilità che ricoprono. Sono interrogativi che anche la comunità si pone, seriamente? Tutti siamo testimoni, purtroppo, di situazioni di abbandono e di tristezza, anche nel cuore delle nostre comunità cristiane. Ed è un tradimento della fraternità cristiana.
La casa editrice Morcelliana ha aperto una nuova collana con la Comunità di Sant’ Egidio il cui primo volume è Gli anziani e la Bibbia . Il sottotitolo Letture spirituali della vecchiaia fa intuire che si tratta di una riflessione sulla spiritualità degli anziani. Esistono studi sugli anziani nella Bibbia ma è debole la riflessione sulla dimensione spirituale che dovrebbe riguardare gli anziani. Neppure il Vaticano ii e la successiva riforma liturgica ne hanno tenuto conto, nonostante gli anziani fossero già i maggiori frequentatori delle liturgie. La mancanza di riflessione, per altro, è di lungo periodo. Il noto Dictionnaire de spiritualité , alla voce vieillesse , praticamente non dice nulla. Ecco, invece, questo volume. I tre autori, Cristina Marazzi, medico e docente universitario, Ambrogio Spreafico, vescovo, biblista e docente di Sacra Scrittura, Francesco Tedeschi, sacerdote e docente di Liturgia, attraverso un’analisi delle figure di anziani nella Bibbia, offrono uno sguardo spirituale sulla condizione esistenziale e sociale degli anziani. Il volume mostra una felice sintesi tra un’attenta esegesi biblica e la lunga e ricca esperienza di Sant’ Egidio con gli anziani. Attraverso alcune figure bibliche di anziani gli autori aiutano a entrare in rapporto con l’intera trama della storia della salvezza.
Senza questi anziani sarebbe incomprensibile la storia di Dio con gli uomini. Altro che cultura dello scarto! Basti pensare alla prima figura presentata, quella di Noè: dopo il diluvio – una sorta di pandemia universale – è l’anziano Noè che salva uomini, donne e le specie animali. E poi Abramo: a 75 anni inizia una nuova storia. Piena di commozione è la vicenda che lega l’anziana Noemi e la giovane straniera Ruth (a proposito degli stranieri!). Esemplare è l’esempio dell’anziano Barzillai che, dopo aver salvato Davide, accetta la sua debolezza e i suoi limiti, che lo inducono a rifiutare gli onori che Davide gli propone.
Tobi, da anziano deportato in terra straniera, si adopera per seppellire i morti del suo popolo. E Giobbe che sembra sperimentare il naufragio della vecchiaia, ma che la fede riconforta. Esemplare la testimonianza di Eleazaro nel mezzo della persecuzione. Il libro si chiude con alcuni vecchi del Nuovo Testamento come Zaccaria ed Elisabetta, Simeone e Anna e, infine, con Nicodemo: la vecchiaia non è il tempo della chiusura, è anche il tempo del cambiamento. E della rinascita.
Il volume si iscrive nell’alveo degli interventi del magistero di questi ultimi decenni, da san Giovanni Paolo ii a Papa Benedetto e a Papa Francesco: tutti hanno proposto alla Chiesa una nuova riflessione sugli anziani. La conclusione del volume – un saggio di Andrea Riccardi – raccoglie le riflessioni contenute nel testo e offre alcune linee, appunto, per una spiritualità della vecchiaia: un’età chiamata a riscoprire la sua forza per la vita e la missione della Chiesa in questo tempo. Ciò che tanti scartano può, se scelto con saggezza, rinnovare la Chiesa e il mondo. Il volume si iscrive a pieno titolo in quell’orizzonte che Papa Francesco, con il suo tipico linguaggio, descrive come l’ora dei nonni, l’ora degli anziani: «Questa è l’ora – e non è una metafora – questa è l’ora in cui i nonni devono sognare. Bisogna spingerli a sognare, a dirci qualcosa. […] È l’ora dei nonni: che i nonni sognino, e i giovani impareranno a profetizzare, e a realizzare con la loro forza, con la loro immaginazione, con il loro lavoro, i sogni dei nonni.
Questa è l’ora dei nonni».

(L’Osservatore Romano)