Primo Convegno Internazionale dei Movimenti Familiari

Possiamo cantare assieme con il salmista “quanto è bello e quanto dà gioia che i fratelli stiano insieme”. E’ la prima volta che in maniera così ampia e specifica ci ritroviamo assieme un numero così alto di responsabili di movimenti e associazioni che hanno come fuoco del loro impegno evangelico la famiglia. Fu fatto nel 2010 un convegno con i responsabili dei movimenti familiari ma era su un tema e non in maniera così larga. Potremmo dire perciò che questo è il Primo Incontro Internazionale dei Movimenti Familiari. E’ bello ritrovarsi, conoscersi, ascoltarsi. La Chiesa per sua natura è comunione, potremmo anche aggiungere il termine famigliare; sì, la Chiesa è una famiglia. E come tale deve vivere anche nella dimensione intraecclesiale. Ogni ripiegamento su di sé in qualche modo indebolisce la dimensione evangelica sia all’interno che nella sua forza di testimonianza. Chi siamo e quanti siamo E’ non poco significativo vedersi nei volti e parlarsi in maniera diretta. Sono presenti qui più di 80 movimenti e associazioni. Mancano altri movimenti che non siamo riusciti a raggiungere. Nella vostra cartella trovate una raccolta dei movimenti presenti con una sommaria descrizione che richiede, in verità, una rielaborazione in vista di una presentazione più completa ed omogenea. Ci conosciamo ancora troppo poco. Ma questa è una occasione propizia per poterlo iniziare a fare. Siete diversi gli uni dagli altri: per età, per origine, per geografia, per numero, per qualifica canonica ed anche per obiettivi, sebbene ci unisca tutti il grande orizzonte della Famiglia e della Vita. Il più antico movimento familiare dei presenti è la Comunitade Sagrada Familia nata nel 1892. L’ultimo nato dei presenti è del 2014, International Catholic Engaged Encounter (che è la Federazione dei diversi movimenti di Encounter Engaged). Tra questi due vi sono tutti gli altri. Ma solo poco più di dieci sono nati prima degli anni Cinquanta del secolo scorso, mentre la gran parte è sorta dopo il Concilio Vaticano II. Credo sia utile iniziare a raccogliere e a comunicarci le nostre diverse esperienze perché sono senza dubbio alcuno una ricchezza straordinaria per la Chiesa. 2 E’ senza dubbio significativa anche l’estensione dei movimenti familiari sia all’interno dei singoli paesi sia nell’orizzonte dei cinque continenti. Così pure – ma faccio solo un cenno superficiale – potrebbero far riflettere le parole chiave delle presentazioni dei singoli movimenti: appaiono, com’è ovvio, frequentemente le parole “Famiglia”e “Vita”, mentre sono usate poco le parole “speranza”, “Concilio”, “misericordia”… Siamo qui comunque da 28 paesi del mondo. Come si può arguire, anche solo da questi brevissimi cenni, tratti dalle schede che ci sono giunte, appare evidente la necessità, certamente per il Pontificio Consiglio per la Famiglia, ma anche per tutti noi, promuovere una conoscenza più diretta e nello stesso tempo promuovere una conoscenza reciproca tra i movimenti per aiutarci a declinare con ancor più passione e con ancor più chiarezza la comunicazione nella Chiesa e al mondo del Vangelo della Famiglia. Un cenno storico Un grande merito dei movimenti familiari è stato quello di porre in atto nel tessuto ecclesiale un carisma relativo alla famiglia. Non è questo il momento di percorrere la vicenda cristiana attraverso la prospettiva familiare. Scopriremmo cose straordinarie che purtroppo sono poco messe a tema di ricerca. La Chiesa, fin dalle sue origini, ha sentito la responsabilità di aiutare le famiglie cristiane a vivere la loro vita secondo i principi evangelici. Lo stesso sviluppo del cristianesimo è avvenuto attraverso la rete delle famiglie, mostrando così quel legame strettissimo che c’è tra la vita della Chiesa e la vita delle famiglie cristiane. Il Magistero da sempre ha tenuto a cuore l’accompagnamento degli sposi cristiani e delle loro famiglie per essere fedeli alla vocazione loro affidata dal Signore. La letteratura in materia è davvero ricca di sapienza, come si può vedere dai numerosi testi che appaiono sia nel Nuovo Testamento che nella tradizione patristica. Ma, venendo ai nostri giorni, dobbiamo riconoscere che i primi a mettere in atto una vera e propria pastorale familiare consapevole sono stati i movimenti, a partire da quelli nati prima del Concilio. Faccio solo l’esempio delle Associations Familiales Catholiques, Schonstatt, Equipes Notre Dame, World Marriage Encounter…, ma anche la stessa azione Cattolica. Sono state queste realtà che hanno permesso di venire alla luce temi come “spiritualità familiare”, oppure spiritualità dei laici, e così oltre. Un impegno che ha portato sino al Vaticano II sia con il Decreto sui Laici, sia con la parte sulla Famiglia della Gaudium 3 et Spes. Sulla scia del Concilio si è sviluppato un largo movimento di movimenti familiari che hanno sostanziato la pastorale familiare. Anche il Magistero ha sia recepito tale slancio dei Movimenti sia sostenuto l’attenzione sulla Famiglia a livello generale. L’Enchiridion, anche solo nella sua mole di pagine, mostra l’incredibile attenzione del magistero dei papi sulla Famiglia. In particolare il beato Paolo VI che creò la prima commissione sulla Famiglia, poi San Giovanni Paolo II che celebrò il primo Sinodo sulla Famiglia nel 1980; in verità lo aveva proposto a Paolo VI che morì però nell’agosto del ’78, lo ripropose a Giovanni Paolo I che lo approvò, e fu poi Giovanni Paolo stesso a confermare il Sinodo sulla Famiglia. Seguì al Sinodo la creazione del Pontificio Consiglio per la Famiglia (che nella disposizione attuale è l’unico che ha come membri delle famiglie) e alcune straordinarie encicliche. Papa Benedetto ha continuato in maniera straordinaria il magistero sulla famiglia. Ed è nel contesto del Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione che è esploso il tema della famiglia come soggetto della Evangelizzazione. Ricordo che nel Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione, la famiglia, nei Lineamenta, non era neppure nominata. Fu il cardinale Antonelli a farlo notare alla Segreteria del Sinodo, e furono posti tre numeri nell’Instrumentum laboris. Ma nel corso dei lavori sinodali circa cento Padri Sinodali sottolinearono che la famiglia era il soggetto più immediato per la nuova evangelizzazione. In questo nuovo orizzonte di attenzione sulla famiglia è stato decisivo l’apporto dei movimenti. Si deve a loro anzitutto l’aver posto la Famiglia come soggetto della evangelizzazione. La missione dei movimenti, oggi Ed ecco papa Francesco con la celebrazione di un Sinodo dei Vescovi sulla Famiglia in due tappe. Per l’intera Chiesa è un momento del tutto straordinario, come anche per le attese sia della Chiesa che del mondo. Mai tanta attenzione c’è stata per un Sinodo. Per tutti noi è un vero e proprio kairòs, un tempo di grazia che dobbiamo vivere in pienezza. L’orizzonte nel quale dobbiamo porci è quello descritto dalla Evangelii Gaudium. Deve far parte delle nostre letture. Senza di essa è difficile cogliere il kairòs che il Signore ci dona: ubi Petrus ibi Eccelsia. Non mi dilungo su questo ma credo sia indispensabile ricordarlo a tutti noi. Direi che i movimenti sono chiamati a vivere questo momento come in una doppia responsabilità, quella al proprio interno e quella verso l’esterno. E’ il senso del titolo del Sinodo del prossimo ottobre: Vocazione e missione della Famiglia nella Chiesa e nel mondo. 4 C’è una prima tappa del nostro impegno che riguarda i mesi prossimi e la celebrazione del Sinodo. Terminato il Sinodo inizia la seconda, quella dell’applicazione di quanto il Sinodo dirà. Lo stile voluto da papa Francesco manifesta una dimensione sinodale straordinaria. C’è come una grazia in più quando i discepoli si riuniscono nel nome del Signore. Questi tre giorni sono per noi un momento di grazia, sono giorni di forte esperienza spirituale. Si applica pienamente ai nostri incontri quanto scrive Matteo: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome io sono in mezzo a loro”(18,20). Sì, c’è una particolare presenza dello Spirito nel ritrovarci assieme, nel pregare assieme, nel riflettere e dibattere assieme. Come pure saranno ancor più significative le conclusioni che trarremo da questi nostri dibattiti. Siamo chiamati a riflettere sui Lineamenta del Sinodo, che sono stati elaborati dal Sinodo Straordinario dello scorso ottobre e che papa Francesco ha deciso di offrire a tutta la Chiesa per una nuova riflessione. Saranno tre giorni di lavoro su questo testo, o meglio a partire da questo testo che va anzitutto recepito. Dalla recezione del testo deve partire la nostra responsabile riflessione per trarre tutte le potenzialità presenti nel testo e per aggiungerne di nuove se ci pare opportuno. Per questo ho chiesto al cardinale Lorenzo Baldisseri, il Segretario Generale del Sinodo, con il quale mi lega un’amicizia crescente e collaborativa. Debbo dire un grazie davanti a tutti voi alla sua lungimiranza nell’aver chiesto al santo Padre, per la prima volta nella storia dei Sinodi, la presenza nella Segreteria del Sinodo del Presidente del Dicastero competente nella materia trattata dal Sinodo. La sua presenza sottolinea l’importanza di questo nostro incontro. Se per un verso è impossibile per tutti i movimenti familiari partecipare al Sinodo nelle sue sessioni canoniche, la vostra partecipazione al dibattito in questi giorni è particolarmente importante. Anche perché, chi meglio di voi – si potrebbe dire – può parlare della vocazione e della missione della Famiglia? Le conclusioni che trarremo le porteremo alla Segreteria del Sinodo come riflessioni qualificate, perché non di singoli gruppi, ma dei movimenti ecclesiali mondiali. Credo che ciascuno di voi comprenda la delicatezze la responsabilità del lavoro. Non dimentichiamo che stiamo preparando un Sinodo che riguarderà il futuro dei nostri movimenti in maniera del tutto particolare. C’è un sogno da raccogliere, c’è una prospettiva da attuare con l’audacia e la creatività che sono all’origine degli stessi movimenti. Non possiamo vivere di rendita. C’è bisogno di una profezia in più, di una generosità in più, di una creatività in più. Ce lo chiede il Signore, ce lo indica la Chiesa, lo implora, magari 5 inconsapevolmente, anche il mondo e soprattutto le famiglie che attendono una parola vera, una compagnia affettuosa e misericordiosa.