La famiglia torna al centro: la Chiesa chiama in causa politica e società

TERMOLI. Si è dato appuntamento nell’auditorium “Giovanni Paolo II” della parrocchia di Santa Maria Degli Angeli, il Popolo di Dio della diocesi di Termoli-Larino per la seconda assemblea annuale, convocata dal vescovo Gianfranco De Luca.

Tema dell’assise, il ruolo della “chiesa domestica” con relatore d’eccezione monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia.

“Il ruolo della famiglia – ha specificato monsignor Paglia – oggi in realtà è quello di sempre ma vede la necessità di vivere come un bisogno in più in un mondo sempre più individualizzato, dove ognuno cerca solo il proprio interesse, il proprio benessere e la propria soddisfazione.

In questo contesto, la famiglia è l’annuncio di un “noi” dove possiamo stare bene assieme, tutti, essendo diversi; un luogo dove i bambini imparano a volersi bene, dove il bambino e la moglie cercano di comprendersi, di rivolgersi verso i loro figli, i figli guardano con attenzione ai loro nonni dove insomma la famiglia è la scuola di come vivere insieme, in pace, aiutandosi.

Questo è un compito che oggi viene indebolito e poco compreso e, a volte, viene persino distrutto. C’è bisogno, quindi, di recuperare quella forza di socialità e solidarietà che si vive in famiglia per immetterla come un lievito buono nella pasta delle nostre città, di Larino, Termoli, Bari e dell’Italia. C’è bisogno che il lievito dell’amore e della fraternità aiuti questo mondo spesso in conflitto per le solitudini e per gli odi c’è bisogno che questo amore affretti in qualche modo il suo cammino”.

Un messaggio chiaro che non può essere affrontato se non riuscendo a mettere insieme politica, società e la stessa Chiesa.

“Io credo vi sia un orizzonte che accomuna politica, società e chiesa”, ha precisato il Presidente del Pontificio consiglio per la famiglia aggiungendo: “Politica, società e chiesa non devono vivere ognuno per conto proprio cioè in particolare diciamo la chiesa, la politica e le istituzioni sociali devono vivere per il bene di tutti e questo è quello che va riscoperto”.

E qui il monito e l’allarme lanciato dall’Arcivescovo: “Se la politica pensa solo a sé stessa, se la chiesa pensa solo a sé stessa , se i sindacati o i partiti i commercianti gli industriali. Se ognuno pensa solo a sé stesso e non al bene comune noi stiamo stracciando la società e quindi ci facciamo anche del male perché da soli non ci si salva”.

Timoteo è il tipico esempio di un figlio che è cresciuto bene in famiglia, la mamma, la nonna, poi si è innamorato di Paolo ma non è che si è messo a fare il turista o chissà quali grandi speculazioni.

A margine dell’incontro, monsignor Paglia ha inaugurato l’anno timoteano indetto dallo stesso Vescovo De Luca: “Timoteo è stato un tessitore di famiglie e di comunità a partire dalla sua ed è diventato abilissimo tanto che pur giovane l’apostolo Paolo gli faceva tessere le comunità di Efeso, di Corinto e di tante altre parti. È un esempio per tutti voi della chiesa di Termoli perché possiate cogliere dalla ricchezza e dalla passione di Timoteo la voglia di tessere una società più bella, più giusta per tutti partendo dai più poveri”.

L’anno timoteano è convocato in occasione del settantesimo anniversario del ritrovamento delle spoglie del discepolo di Paolo nella cattedrale di Termoli.

In riferimento all’avvio dell’Anno timoteano, la Diocesi ha pubblicato al sito web ufficiale dell’Ente ecclesiastico la nota che segue:

“La nostra Diocesi dà inizio alle celebrazioni per il settantesimo anniversario del rinvenimento delle reliquie di Timoteo, discepolo dell’Apostolo Paolo, nella Cattedrale di Termoli, avvenuto il giorno 11 maggio 1945, durante i lavori di restauro, in un loculo coperto da una lapide di marmo che riportava una iscrizione in latino che, tradotta, recitava : “Nel nome di Cristo Amen. Nell’anno del Signore 1239. Qui riposa il corpo del Beato Timoteo discepolo del Beato Apostolo Paolo, nascosto dal venerabile Vescovo Stefano insieme al Capitolo di Termoli”. Gli insegnamenti di Paolo a Timoteo, che leggiamo nelle due lettere presenti nel Nuovo Testamento, continueranno anche in questo 2015 a guidare tutti noi che rendiamo grazie a Dio per il grande dono che S.Timoteo è, da secoli, per la Chiesa di Termoli-Larino. Vogliamo ricordare, tra l’altro, in questa occasione, le raccomandazioni che Paolo rivolge a Timoteo nella sua prima lettera : “Tu, uomo di Dio…….cerca sempre la giustizia, il timor di Dio, la fede, l’amore, la pazienza e la bontà. Combatti la buona battaglia della fede……”. (1Tm 6,11-12)”.

(da Termoli Online)