Omelia Prima Domenica di Quaresima a San Francesco, in diretta Rai

Omelia Prima Domenica di Quaresima a San Francesco, in diretta Rai

Care sorelle e cari fratelli, abbiamo iniziato la quaresima con il mercoledì delle ceneri, come a voler ripartire dalla nostra debolezza e dalla nostra miseria; sta scritto: “Il Signore Iddio plasmò l’uomo con polvere del suolo”. Sì, la vita di ciascuno di noi è davvero come polvere: è polvere il nostro orgoglio, è polvere la nostra sicurezza, è polvere il nostro egoismo. Tutti siamo deboli e fragili, anche se il mondo ci spinge a considerarci forti e autosufficienti. E’ il Signore la nostra forza e il nostro sostegno. Abbiamo ascoltato dalla Genesi che Dio pose l’uomo e la donna in un giardino. Sì, la volontà del Signore era che tutti vivessimo in un giardino fiorito. Ma l’uomo e la donna, preferirono la voce del serpente a quella di Dio, e il giardino divenne un deserto. Non è solo una storia antica; è anche la storia dei nostri giorni. Il giardino della vita si trasforma in deserto quando preferiamo l’egoismo e la violenza all’amore di Dio. E Adamo ed Eva si trovarono nudi, scrive la Scrittura; nudi non di vestiti; nudi di affetto e di amore. Ciascuno badava solo a sé e iniziò ad accusare l’altro. Quando non si ascolta la Parola di Dio, anche i più intimi diventano nemici. L’inimicizia, l’indifferenza, questo fu il vero deserto in cui caddero Adamo ed Eva; ed è il deserto in cui noi tutti cadiamo quando ci comportiamo come loro. Ma Gesù è venuto in questo deserto, per dirci che amando il Signore e i fratelli rifiorirà. Sì, con l’amore la vita rifiorisce. E l’amore non è mai un sentimento banale; richiede impegno e lotta, perseveranza e sacrificio, perdono e comprensione. Potremmo interpretare anche in questo senso le tre tentazioni di cui ci parla il Vangelo: la vittoria dell’amore sull’egoismo. La prima tentazione è quella del pane. Gesù, dopo quaranta giorni di digiuno, è stremato dalla fame. Il diavolo lo tenta: è la tentazione di soddisfare solo se stessi, ricercando unicamente il proprio benessere senza pensare agli altri. Ma Gesù risponde: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. Poi il diavolo porta Gesù sul pinnacolo del tempio e lo sfida: “Buttati giù! ci saranno certo gli angeli di Dio a proteggerti”. E’ la tentazione di pretendere che tutti ruotino attorno a te, angeli compresi; insomma, che tutti siano al tuo servizio. E infine la tentazione del potere. “Tutto può essere tuo”, dice il diavolo a Gesù mentre da un alto monte gli mostra l’ampio orizzonte. Ma Gesù proclama la sua libertà dalle cose, per affermare che bisogna prostrarsi solo davanti a Dio. Quante volte abbiamo creduto di poter usare le cose, finendone poi schiavi! Care sorelle e fratelli, Gesù vince il tentatore riaffermando ogni volta il primato del Vangelo e dell’amore. E’ con il Vangelo, riproposto ogni volta, che Gesù allontana il diavolo: “Vattene Satana !” E quel deserto tornò ad essere un giardino. Gesù, infatti, vide subito arrivare attorno a sé gli angeli che lo servivano. Il deserto si popolò di consolazione, di amore, di solidarietà. In questi giorni, a Terni e in tante altre parti del mondo, abbiamo celebrato la festa di San Valentino, protettore dell’amore. Egli, fu vescovo per tanti anni di questa città, sempre ha amato i poveri e i deboli, ha guarito un gran numero di malati, e ha aiutato molti giovani a sposarsi percorrendo la via di un amore saldo e forte. E’ uno dei tanti testimoni del Vangelo. Anche lui, San Valentino, ci ricorda che solo con un amore forte e generoso trasformeremo il deserto di questo mondo in un giardino. E anche noi possiamo diventare come quegli angeli che si avvicinano ai più poveri e ai più deboli per consolare ed essere consolati.