Omelia lettori e accoliti

Omelia lettori e accoliti

 


Care sorelle e cari fratelli,


 


siamo tutti lieti questa sera per il conferimento del lettorato e dell’accolitato a quindici nostri fratelli. E voi, cari fratelli, ricevete oggi una particolare benedizione per proclamare la Parola di Dio nella nostra Chiesa e per curare l’altare e il Corpo del Signore. Questi misteri sono così alti che non potete esercitarli senza ricevere prima la benedizione. La Santa Scrittura non è un libro privato, così come l’altare non è un luogo per la propria devozione personale. L’una è la Parola stessa di Dio e l’altro è il luogo del mistero dell’Eucarestia. Oggi, agli uni sarà consegnata la Scrittura e agli altri il pane e il vino. Non è la prima volta che l’ascoltate, ma è la prima volta che l’annuncerete. Non è la prima volta che vi nutrite dell’Eucarestia, ma è la prima volta che in certo modo parteciperete all’altare. La Parola, infatti, vi viene data perché l’annunciate. Essa è la lettera che rivela agli uomini l’amore di Dio. Essa ci mostra l’agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. E, quando voi l’annuncerete, in quel momento si ripete il miracolo del Giordano: lo Spirito Santo scende in quelle parole sante che voi pronuncerete. Sì, ricordatelo: durante la proclamazione delle Scritture lo Spirito di Dio scende su quelle parole perché diventino luce per coloro che ascoltano. Come sta scritto: “Io ti renderò luce delle nazioni perché porti la mia salvezza fino all’estremità della terra”.


Cari candidati al Lettorato, siete consapevoli di questa grande responsabilità che vi viene affidata. Ecco perché non si può leggere la Parola di Dio come si leggono i testi di questo mondo. Già altre volte vi ho detto che si deve alla Bibbia la stessa venerazione che all’Eucaristia. Cari candidati all’accolitato, ascoltate anche voi, questo testo di Cesario di Arles: “Io vi chiedo miei fratelli e mie sorelle di dirmi ora: credete più importante la Parola di Dio o il Corpo di Crito? Se volete rispondere la verità, dovete certamente rispondermi che la Parola di Dio non è meno importante del Corpo di Cristo! Infati, come abbiamo cura, quando viene distribuito il Corpo di Cristo, doi non lasciar cadere nulla per terra, così dobbiamo avere la stessa cura per non lasciar sfuggire dal nostro cuore la Parola di Dio che ci è rivolta, parlando o pensando ad altro. Poiché chi ascolta la Parola di Dio con negligenza non sarà meno colpevole di colui che lascia cadere a terra, per negligenza, il Corpo del Signore” (Sermone 78,2).


Quando proclamate la Parola di Dio allontanate ogni distrazione, trasandatezza, abitudine, sciatteria. Come non tremare sapendo che date voce a Dio? Come non essere attenti, sapendo che la salvezza dipende dall’ascolto? E se la gente non riesce ad ascoltare perché voi leggete male, di chi la colpa? Cari fratelli, vorrei che tremaste almeno un poco oggi, per la responsabilità che vi viene data. Sì, vestitevi pure quando leggete, ma vestitevi dentro, nel cuore. Ogni parola di Dio, è preziosa, e non può andar persa. Egli parla per amare, parla per salvare, parla per consolare. Ma se si legge male e la parola non arriva, chi saprà dell’amore di Dio? E come saranno consolati quelli che ne hanno bisogno? Grande è la responsabilità che vi viene affidata. Non potete correre il rischio di sprecare sprecata  la Parola proclamandola con disattenzione o superficialità, o in modo frettoloso, o con dizio­ne approssimativa o anche con il tono dialettale, o anche non curandovi che il microfono funzioni, o iniziando a leggere senza che vi sia prima silenzio. Siate pertanto scrupolosi lettori della Parola di Dio. Mentre l’annunciate agli altri accoglietela in voi stessi, meditatela ogni giorno. Una lettura bella e chiara esalta la Parola, mentre una lettura sciatta o puerile la vanifica.


E voi cari candidati all’accolitato, con questo ministero vi avvicinate all’altare e all’Eucarestia. Servite l’altare come si serve Cristo. Apprendete i riti con l’amore che si deve alla cosa più preziosa che la Chiesa custodisce. Il servizio liturgico sia da voi curato con attenzione scrupolosa, con dignità, senza sciatteria alcuna. In particolare potrete distribuire l’Eucarestia, partecipando così al ministero degli apostoli incaricati dal Signore a distribuire alle folle quel pane che Gesù stesso aveva miracolosamente moltiplicato. E’ il nutrimento per voi e per il popolo che il Signore si è radunato. Come non dovete trascurare di nutrirvene voi, così dovete adoperarvi perché tutti lo ricevano e ne gustino la dolcezza. Non vi risparmiate nella distribuzione, siate generosi con tutti e in particolare con i malati. Abbiate scrupolosa cura dell’Eucarestia, e del modo in cui la dovete distribuire. Ricordatevi l’esempio del Battista quando vedendo il Signore disse alla gente: “Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo!” Voi, quando amministrate il santo Sacramento del Corpo e del Sangue del Signore, ripetete questa scena del Giordano. Abbiate allora i sentimenti del Battista, la sua pietà, la sua attenzione, la sua umiltà. Lui non si credeva degno neppure di sciogliergli i lacci dei sandali, mentre voi, ben più lontani di lui nella santità, siete chiamati a portarne il corpo. Nella Lettera Pastorale, che dovete continuare a leggere e a meditare con attenzione, ho riportato l’esempio di Francesco d’Assisi, il quale voleva scrivere nella regola che i frati raccogliessero anche i pezzi di carta ove fosse scritto il nome di Gesù e le ponessero in luoghi decorosi. Quanta più cura deve o esserci per il corpo santo del Signore! Raccontano ancora le Fonti Francescane che Francesco una volta “volle mandare alcuni frati per tutte le province a portare molte pissidi belle e splendenti affinché dovunque trovassero il corpo del Signore conservato in modo sconveniente, lo collocassero con onore in quelle pissidi. E anche volle mandare altri frati per tutte le regioni con molti e buoni ferri da ostie, per fare delle particole belle e pure” (1756). Che grande lezione di amore!


L’attenzione scrupolosa a tutto ciò che riguarda l’altare e l’eucarestia vi aiuterà a conformare il vostro cuore e la vostra vita a quel pane santo che distribuirete. Ricordatevi le parole del Battista quando diceva a proposito di Gesù: “Egli deve crescere e io invece diminuire”. Sì, voi siete chiamati a mostrare e a distribuire il Signore, non a far mostra di voi stessi. Del resto Gesù stesso è venuto non per essere servito ma per servire e dare la sua vita per gli altri. Con l’accolitato dovete crescere sempre più nell’imitazione di Gesù. Voi sapete che Egli non è presente in qualsiasi modo nell’Eucarestia, ma come pane spezzato e come sangue versato. Gesù si è spezzato per tutti, si è fatto cibo per tutti. Questo mistero viene affidato nelle vostre mani. E Maria, la prima che ha mostrato Gesù agli uomini vi aiuti a stare accanto all’altare e a curare il corpo di Gesù come lei le stava vicino e come lei lo curava.