Messaggio alla Diocesi per il funerale di Giovanni Paolo II

Messaggio alla Diocesi per il funerale di Giovanni Paolo II


Terni 8 aprile 2005


 


Cari fratelli e care sorelle, siamo uniti oggi nel saluto al papa Giovanni Paolo II. Non potremo mai dimenticare questo Padre che ha così tanto amato la nostra città. Tutti ricordiamo quando, nel 1981, è venuto a Terni, ha visitato le acciaierie, incontrando gli operai e le loro famiglie. Più recentemente poi lo abbiamo ascoltato da S. Pietro, durante l’Angelus, rivolgere il suo appello accorato per una soluzione dei problemi che ci hanno così pesantemente preoccupato, per l’AST, per il rischio di disoccupazione, la crisi del lavoro.


Oggi sono a S. Pietro per celebrare il funerale di Giovanni Paolo II, assieme a tanti pellegrini che da tutto il mondo hanno voluto venire, ed anche assieme a tutti voi che da Terni, da Narni e da Amelia seguite con affetto e commozione queste ore di preghiera per il Santo Padre.


Sentiamo ancora forte e rivolto a noi personalmente il suo invito “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo” che all’inizio del suo pontificato, nel 1978, ci ha rivolto con tutta la sue energia. Lo abbiamo seguito in questi anni nel suo viaggiare nei luoghi più lontani della terra. Abbiamo assistito partecipi ai suoi gesti di riconciliazione, alle richieste di perdono, all’abbraccio con tutti i popoli e i credenti del mondo intero. Il suo pontificato ha segnato profondamente il nostro modo di credere e di essere cristiani nel mondo di oggi. Sì, è stato un Padre che più che insegnare ci ha testimoniato con tutta la sua vita cosa significa essere cristiani in un mondo così difficile e pieno di problemi. Ci ha indicato la via della pace, dell’annuncio del Vangelo, della fiducia in Cristo in un tempo di crisi, di dubbio e di sfiducia. Con lui abbiamo “preso il largo” anche a Terni, a Narni e ad Amelia, come ci ha invitato a fare nel Giubileo del 2000.


Negli ultimi tempi la debolezza fisica del papa, la sua malattia ci hanno fatto capire con maggior evidenza quale è la vera forza dei cristiani, quella fiducia incrollabile e serena del papa nel Signore che gli ha fatto vivere come S. Paolo scriveva ai Corinzi: “Quando sono debole, è allora che sono forte” (2Cor 12, 10)


Cari fratelli e sorelle, vicini nella preghiera e nel ricordo affettuoso per Giovanni Paolo oggi accogliamo l’eredità della sua testimonianza cristiana e con lui continuiamo a sperare e lavorare per comunicare il Vangelo al cuore delle nostre città.


 


S.E. Mons. Vincenzo Paglia


Vescovo di Terni – Narni – Amelia