Meeting famiglie ispiri i lavori del Sinodo

Dopo Washington e New York, è l’ora di Philadelphia. Quella che è tra le più antiche e popolose metropoli americane si appresta ad accogliere Papa Francesco, il quale alle 10.30, ora locale, presiederà la Messa con il clero locale nella Cattedrale intitolata ai Santi Pietro e Paolo, quindi nel pomeriggio si recherà all’incontro per la libertà religiosa con la comunità ispanica e altri immigrati. In serata – quando in Italia sarà l’1.30 del mattino – per Francesco e le famiglie radunate al “Benjamin Franklin Parkway” sarà il momento di fare festa e di pregare insieme nella Veglia che precederà la Messa di domani. L’inviato Massimiliano Menichetti ha parlato dell’importanza del Meeting con mons. Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio della Famiglia:

La famiglia deve riformare se stessa, anzitutto. Perché purtroppo – ed è questa una delle crisi fondamentali della famiglia – si è come rinchiusa, si è come individualizzata… Anzi, potremmo dire che, se prima la famiglia era chiamata la “cellula della società”, oggi potremmo chiamarla la “cellula dell’individuo”: gli altri servono a me, alla mia realizzazione. Una famiglia di questo genere è una famiglia che esplode. Una famiglia, invece, che accoglie l’amore, l’amore evangelico, è una famiglia che per forza di cose apre la porta, apre le finestre e se c’è bisogno scoperchia pure il tetto, come accade a Gesù nel Vangelo. Noi oggi abbiamo bisogno che le famiglie ritrovino questa passione per essere fermento di familiarità nel mondo. Non ci si sposa per sé, ci si sposa per cambiare il mondo: questo vuol dire sposarsi nel Signore, questo vuol dire sposarsi in Chiesa.

Tutte le persone giunte da ogni parte del mondo a Filadelfia mostrano la bellezza della famiglia…

Ci sono molti modi di realizzare la famiglia. La crisi che stiamo vivendo è una crisi di crescita, se vogliamo… Dobbiamo trovare nuovi modi di essere famiglia: non basta più padre-madre-figlio, ma c’è bisogno di allargare, di pensare – per esempio – a cosa vuol dire adozione, c’è bisogno di pensare a cosa vuol dire una rete di famiglie, c’è bisogno di recuperare l’insostituibile presenze delle generazioni, dei nonni, dei nipoti… La sfida che abbiamo davanti è una nuova creatività, da parte dei credenti in particolare, di mettere su famiglia.

Lei ha detto che la famiglia co-edifica la Chiesa…

Voglio dire che è indispensabile ritrovare una alleanza tra la famiglia e la comunità cristiana: sposarsi nel Signore è impossibile, se non ci sono gli altri membri della comunità; crescere come famiglia è impossibile, se non si è legati al Corpo di Cristo, che è la Chiesa. Allo stesso tempo, una Chiesa che non vive l’ispirazione familiare diventa burocrazia, diventa un luogo chiuso, diventa un po’ folclore. Ecco perché, a mio avviso, tra famiglie e Chiesa c’è una alleanza da riscoprire e da rafforzare e questo richiede una creativa – sia dottrinale, sia pastorale – enorme. E una Chiesa così, nello stesso tempo  larga e familiare, dove i rapporti sono veri, diventa inevitabilmente fermento di familiarità per i popoli. Ed è questa una visione che io vorrei tornasse a vibrare nel cuore soprattutto dei giovani, che se non riscoprono questa forza e questa passione continueranno a vedere il matrimonio e la famiglia con diffidenza.

Lei ha detto: “Il Meeting delle famiglie potrebbe essere la chiave per il Sinodo”…

Perché è come una grande assemblea popolare di tante famiglie del mondo, che si riuniscono per incoraggiare il Papa e i Padri sinodali a raccogliere tutte le speranze, tutte le angosce che le famiglie del mondo vivono quotidianamente. In un certo senso è una sorta di “Instrumentum Laboris” vivo e il fatto che per una settimana si dibatta di temi ovviamente tutti legati alla famiglia e che alla fine con il Papa ci sia un dialogo diretto, con più di un milione e mezzo di persone, è ovvio che le vele del Sinodo possono essere spinte a correre in questo territorio straordinario che è, appunto, la vocazione alla missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo.

Qual è il suo augurio per questi giorni del Meeting di Filadelfia?

Che l’entusiasmo di Filadelfia travolga il Sinodo di Roma e il mondo.

(da Radio Vaticana)