L’Assunta

Nel cuore delle vacanze la Chiesa celebra la festa dell’assunzione di Maria al cielo. Sebbene questo dogma risalga a poche decine di anni or sono (fu proclamato nel Cinquanta da Pio XII), il mistero di Maria che subito dopo la morte è stata portata nel cielo affonda le radici nei primi secoli della Chiesa. Un’antica tradizione della chiesa d’Oriente, che chiama questa festa “Dormitio Virginis”, racconta che nell’imminenza della morte di Maria, gli angeli avvisarono gli apostoli sparsi nelle varie parti del mondo perché si recassero attorno al letto della madre di Gesù morente. Potremmo dire che si ricomponeva la scena della Pentecoste, quando essi, nel cenacolo, erano “perseveranti in preghiera con Maria” (At 1,4). Ora sono nuovamente attorno a lei, dopo molti anni da quel giorno, e le raccontano le meraviglie che il Signore ha compiuto attraverso la loro predicazione. Il miracolo della Pentecoste non si era fermato: tante comunità cristiane erano nate in numerose città dell’impero. Quel piccolo seme era divenuto un albero con molti rami. La tradizione racconta che, terminato il racconto degli apostoli, Maria si addormentò. Questa scena è divenuta, in Oriente, l’icona che descrive la festa odierna: al suo centro c’è Gesù che tiene tra le sue braccia una bambina: è Maria, divenuta “piccola” per il Regno, e condotta dal Signore nel cielo. Potremmo dire che è l’ultimo tratto del suo viaggio terreno. Un viaggio nel quale mai si è staccata dal Figlio. Era appena nato e ha dovuto portarlo in Egitto, per sottrarlo ad Erode. Divenuto adolescente lo ha condotto a Gerusalemme, e poi lo ha seguito accompagnandolo fin sotto la croce. L’umile serva del Signore tutto conservava nel suo cuore. Con la festa dell’assunzione la vediamo giungere sulla montagna di Dio, “vestita di sole, con la luna sotto i piedi e con una corona di dodici stelle sul capo” (Ap 12, 1), ed entrare nel cielo. E’ stata la prima dei credenti ad accogliere la Parola di Dio, è la prima ad essere assunta nel cielo. E’ stata la prima a prendere in braccio Gesù quand’era ancora bambino, ora è la prima ad essere presa in braccio dal Figlio. Lei, umile ragazza di uno sperduto villaggio della periferia dell’Impero, diviene la prima cittadina del cielo. Davvero il Signore rovescia i potenti dai troni e innalza gli umili. La memoria dell’assunzione apre uno squarcio sul futuro dell’umanità: essere con il corpo accanto al Signore. Si potrebbe dire che con l’Assunta la resurrezione vince: i cieli nuovi e la terra nuova cominciano a popolarsi. Lei è la prima. Ma tante altre donne sono assunte dal Signore. Mi piace pensare a tutte quelle donne senza nome: quelle schiacciate dal peso della vita. Finalmente si sentono abbracciate dalle mani affettuose e forti del Signore che le solleva e le conduce sino al cielo. Potremmo dire che questa è la festa dell’assunzione delle povere donne da parte di Dio. E’ l’assunzione delle schiave, delle donne del terzo mondo costrette a piegarsi sino a terra; è l’assunzione delle bambine obbligate ad un lavoro disumano e colpite prematuramente dalla morte; è l’assunzione delle donne costrette a soccombere nel corpo e nello spirito alla violenza cieca degli uomini; è l’assunzione delle donne che nascostamente lavorano senza che nessuno si ricordi di loro. Il Signore ha rovesciato i potenti dai troni e ha innalzato le donne umili e sconosciute, ha rimandato i ricchi a mani vuote e ha ricolmato di beni le donne affamate di pane e di amore. E’ bello stringersi attorno alla Madre di Dio e a tutte le povere donne di questo mondo che il Signore ha assunto con sé. Ricordiamoci di abbracciarle anche noi, sin da ora.