Incontro annuale del movimento Famiglie di Maria

Incontro annuale del movimento Famiglie di Maria


Cari fratelli e care sorelle,


Sono molto contento di ritrovarvi, anche perché diventa questo incontro un appuntamento annuale.


Un appuntamento importante, perché ogni anno abbiamo tutti bisogno di rivivere quello che accade a Pentecoste.


Noi cerchiamo di farlo tutte le settimane. So che voi ogni settimana almeno vi incontrate nonostante la dispersione, vi incontrate in questo cenacolo spirituale che siete voi. Ogni anno però è bene rivivere in maniera quasi fisica in questo incontro quel che ogni settimana voi fate.


Noi già qualche tempo fa abbiamo scelto come tema:  “Erano perseveranti nella preghiera, con Maria…”


Non è che quello  che si fa una volta e poi si chiude, proprio perché erano perseveranti.


La perseveranza nella  preghiera,  poi è la perseveranza nell’ascolto della “Parola di Dio”, perché non dobbiamo dimenticare che il Rosario nacque durante il Medio Evo quando tanta gente non sapeva leggere e non sapeva quindi pregare con i 150 salmi. Allora accadde che per aiutare tutti a pregare sempre, siccome non sapevano leggere,  si restrinse il Vangelo in una pillola: l’”Ave Maria”. Ogni 10 Ave Maria si faceva la meditazione di una scena evangelica o della vita di Gesù e di Maria, e si dicevano così  150 “Ave Maria”, come sono i salmi.


Cioè il Rosario non possiamo concepirlo senza sentirci legati con la Parola di Dio, perché la Parola di Dio è la roccia su cui si fonda tutto.


Quando, dopo Pasqua, all’ Ascensione, Gesù salì al  cielo, gli apostoli e quel gruppo di donne si ritrovarono nel cenacolo, non  erano chissà quali stinchi di santi, a parte la Madonna.


 Prima di tutto erano tutti traditori di Gesù, l’avevano tutti tradito.


Quindi nessuno di loro poteva dire: “ Io sono senza peccato “,  cominciando da Pietro


 Che cosa li teneva insieme?  Li teneva  insieme la loro cultura?  Poca roba…


Li teneva insieme la loro forza di gruppo? Avevano tanta di quella paura che si erano pure sbarrate le porte!


Stavano insieme perché dovevano fondare il club più illustre di Gerusalemme?


Li teneva insieme una cosa sola: iI ricordo di Gesù. Li teneva insieme il ricordo delle parole di Gesù.


E forse proprio in quei giorni essi ricordavano bene : “ Dove ci sono due o tre persone riunite nel mio nome, Io sono in mezzo a loro”. –


 Magari quegli  undici  dissero : – Gesù ci ha detto così, noi obbediamo alla lettera, cioè stiamo insieme ricordandoci Gesù, perché se stiamo insieme, c’è Gesù.


 Se ognuno sta per conto suo, c’è Gesù ?


 Non lo so. Certamente non ce l’ha detto.


 La memoria di Gesù, i misteri del Rosario, sono ciò che ci unisce.


 Anche se noi stiamo distanti, se stiamo a Narni, a Terni o a Civita Castellana, a Napoli, a Milano, queste distanze sono annullate dalla memoria di  Gesù, dal ricordo  di Gesù.


 Ecco perché Gesù è salito al cielo, perché se Gesù non saliva al cielo, stava sempre e solo lì, non poteva stare a Terni o a Milano.


 Ed ecco  perché allora si capisce una cosa strana.


 Se voi prendete il Vangelo e leggete l’Ascensione, alla fine c’è scritto: – Gesù sale al cielo, si nasconde ai loro occhi e i discepoli felici se ne tornano a Gerusalemme.


Allora due sono le cose: o sono scemi, perché, scusa, se se ne va il mio migliore amico, non sono felice, oppure hanno capito che l’ascensione di  Gesù non era  allontanarsi da loro, ma era accompagnarli dovunque si sarebbero recati, anche a Terni, anche a Narni, a Civita Castellana, a Napoli e così via.


Ed ecco  allora perché voi e  noi, ogni volta che ci riuniamo per pregare, realizziamo quel che è accaduto dopo la Pentecoste.


Certo è importante che cosa? Stare assieme pregando, ricordando le parole di Gesù , unanimi anche nella preghiera, che è quel che voi…l’unanimità…troviamoci allo  stesso giorno, alla stessa ora possibilmente…ognuno prega per l’altro…ecco, così è nata la Chiesa e così continua.


Ecco perché questo vostro incontrarsi nella preghiera, radicato nel Vangelo , radicato nella “ Parola di Dio”, che voi poi  meditate lungo la decina del Rosario…


Si possono poi fare anche  tanti altri misteri.


Il Papa Giovanni Paolo II  ha arricchito il Rosario di altri, perché voleva che si meditasse anche la parte centrale della vita di Gesù, ma di per sé tutta la Bibbia sono scene di misteri. Non lo facciamo perché poi diventa più complicato. .


 Però questa è la ragione che ci aiuta a stare insieme che ci rende vicini gli uni agli altri e che piega il cuore di Dio.


 Dio, se lo preghiamo tutti insieme per la stessa cosa…, lo dice Gesù,  non è che io so come è fatto Dio, per cui io vescovo..rifletto sempre quello che ha detto Gesù: se voi vi accorderete e domanderete con fede una cosa al Padre, egli ve la concederà.


Ed ecco l’importanza anche di questo piccolo gesto di orario, o di giorno, o di stare insieme, perché noi  sappiamo che Dio  si commuove di più.


 Ecco perché è un ministero bello quello che voi compiete: la preghiera assieme è importantissima. Uno scrittore, un grande scrittore russo di nome Solejef, riprendeva una frase della lettera di San Giacomo che dice:- La fede senza le opere è morta. Ve la ricordate no? Questo scrittore russo aggiunge subito dopo: – E la prima opera della fede è la preghiera.


Questa è la prima opera, quindi quando uno prega, sta lavorando, non per sé, ma per tutti: per  mio marito, per mia moglie, per i miei figli, per tutti voi, per la chiesa , per il mondo, per la pace, per i malati soli, per i  bambini abbandonati, per i coloro che sono disperati…


Bisogna pregare.


Io stamattina, per esempio, ho dovuto fare un funerale per uno scrittore che non si capisce se pregava, se era credente o no. Enzo Siciliano. La chiesa a Roma era piena piena piena., La stragrande maggioranza si derebbe di miscredenti. Io mi sono rivolto a loro  con molta delicatezza, però con molto affettto. Perché hanno fatto i funerali in Campidoglio. Uno dei figli però voleva fare una celebrazione anche in chiesa. Io gli ho detto : Io prego per questo amico e oggi lo presento  nelle mani di Dio, mani piene d’amore e più forti della morte. Poi ho continuato.


Ebbene io vi dico che tanti sono stati toccati dal calore dalla forza della preghiera.


Davvero con la preghiera certamente tocchiamo il cuore di Dio, ma tocchiamo anche il cuore degli altri, perché la preghiera è una cosa debole, sono solo parole, e tuttavia è fortissima.


La vera  chiave del cuore non è i soldi, perché l’amore non si compra, non è il potere , perché il cuore non ci si impone, ma è la preghiera fatta con amore. Ecco perché la vostra opera è davvero grande, fondata  sulla Parola di Dio, meditata,  fondata sulla fede che ci fa alzare gli occhi al cielo, fatta assieme, con perseveranza e con concordia. Ecco, questa è la forza che voi avete nelle vostre mani.


Volevo dire care sorelle e fratelli, questo ministero della preghiera è davvero la prima opera della fede, la  prima opera dei credenti, la prima opera che il Signore ci affida ed io sono lietissimo e vengo per  sottolineare questo, per dirvi che voi avete un ministero, non un ministero dell’industria,…tanto quelli poi alla fine non cambia niente, anzi ci beccheremo tasse…, da quello che si dice. Quando parlo di ministero, intendo dire quello che si dice anche di noi vescovi, che  noi abbiamo il ministero di…


Voi avete il ministero di pregare per tutti.


 Se io  una cosa vi debbo chiedere è di allargare il vostro cuore, le vostre intenzioni al mondo intero, perché nelle vostre mani ci sia la chiave per cambiare il mondo.


Il mondo cambia quando entra nel cuore di un credente, il mondo non si cambia da fuori. Il mondo cambia quando ciascuno di noi, ciascuno di voi  dentro il proprio cuore è diverso da com’era, perché il mondo siamo noi, non è un altro.


Se ognuno di noi si lascia toccare il cuore da Dio, un bel pezzo di mondo, anche di Milano, comincia a cambiare e la preghiera aiuta a questo.
Io vi auguro con tutto il cuore che voi possiate svolgere questo ministero e se è vero come è vero quel che ho detto, allora forse  alla preghiera si aggiunge anche un altro piccolo compito che è quello di allargare le forze, questo sì.


 Moltiplicate la gente che prega, perché più siamo….non vi dico il Signore che fa…


Devo andare, perché mi aspettano i ragazzi della cresima, ma vi do la mia benedizione con tutto, tutto, tutto il cuore.


Il Signore sia con voi, e il Signore Iddio,  per intercessione della sua Madre Maria, che ha sempre accompagnato la chiesa nei primi passi, volga il Suo sguardo su di voi, su tutti coloro che fanno parte della vostra rete di preghiera, vi sostenga, in ogni momento e vi renda intercessori di amore e di pace per le vostre famiglie e per il mondo, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, amen.


E buona preghiera.


E poi, se vi ricordate pure del Vescovo di Terni, lavoro pure un po’ per me.  Vi ringrazio e il Signore vi benedica davvero.