Festa delle famiglie – Saluto al Papa del 26 ottobre

 

Beatissimo Padre,

con questa celebrazione eucaristica siamo giunti al termine del pellegrinaggio delle famiglie per l’anno della fede. I cuori delle famiglie si sono riscaldati con la festa di ieri e l’Eucarestia di oggi. E’ avvenuto anche per noi quel che accadde ai due discepoli di Emmaus. I nostri cuori si sono riscaldati ieri sera, anche per quelle tre parole: permesso, grazie, scusa, che sono come un piccolo manuale per la vita buona in famiglia. E ora si sono aperti anche i nostri occhi e abbiamo riconosciuto il Signore che ha vinto la morte e risorgendo ci salva radunandoci in questa straordinaria famiglia che è la Chiesa.

Sì, l’Eucarestia ci ha resi un corpo solo, un’anima sola, una sola famiglia, un solo popolo. E Gesù resta con noi, per sempre. Piazza san Pietro è divenuta l’Emmaus delle famiglie. E sentiamo che il Signore è davvero con noi. E continuiamo a dirgli: “Resta con noi, Signore”.

Sì, resta, Signore, con le nostre famiglie, illuminale nel loro cammino, sostienile nei momenti difficili, consolale nelle sofferenze e nella fatica quotidiana, difendile dalle onde del male; resta Signore con i piccoli perché crescano in sapienza età e grazia, resta con i giovani perché non sia rubata loro la speranza di un futuro migliore, resta con i genitori perché si rinsaldi nei loro cuori un amore forte e generoso, resta con gli anziani perché vivano i loro giorni nella compagnia degli amici attendendo il Signore, come Simeone, e parlando di Gesù, come la profetessa Anna.

Padre Santo, è stato bello stare qui in questi due giorni. Abbiamo gioito assieme, abbiamo pregato assieme, abbiamo ascoltato le Sue parole e sentiamo la sua vicinanza piena di amore. Questo primo incontro con Lei, Santità, non lo dimenticheremo. E se Dio vorrà ci ritroveremo con le famiglie del mondo a Filadelfia, nel raduno del settembre del 2015, per continuare a mostrare la gioia di essere famiglie.

Ora stiamo per ripartire, come i due di Emmaus. Si potrebbe dire che anche noi abbiamo fretta. Certo non di lasciare Lei, ma fretta di raccontare agli altri quel che qui abbiamo vissuto. Vogliamo dire a tutti che è bello stare in famiglia, che è bello che le famiglie stiano assieme, e che è possibile superare le difficoltà che inevitabilmente arrivano. E’ in Dio la nostra forza. Siamo ancor più consapevoli che nell’impegno quotidiano, talora nascosto, ma continuo, è la via della santità familiare. C’è bisogno che si diffonda ovunque uno spirito di famiglia, nelle comunità cristiane come nella società. C’è bisogno di uno spirito più fraterno, uno spirito più materno, uno spirito più paterno. Tutti, come avviene in famiglia, dobbiamo amarci gli uni gli altri.

Padre Santo, le famiglie partono da questa celebrazione con questo piccolo, grande fuoco d’amore nel cuore. Vorremmo accendere ovunque nel mondo, lo spirito di familiarità che Gesù ci ha donato e fatto vivere.

Lei, ci benedica, benedica tutte le famiglie del mondo. Noi l’accompagneremo con il nostro amore e la nostra preghiera. E assieme sogniamo – pregando e operando – che tutti i popoli della terra si riconoscano nell’unica, grande, famiglia di cui Dio è il Padre e noi siamo tutti sorelle e fratelli.

Grazie, Padre Santo; grazie, papà Francesco.