Editoriale per il Giornale dell’Umbria

San Valentino 2006


Credo la festa di San Valentino, quest’anno, sia davvero straordinaria, per una serie di motivi: anzitutto la scelta da parte della Conferenza Episcopale Italiana di mettere Terni al centro di un momento di riflessione nazionale sul tema dell’affettività, in preparazione al convegno nazionale di Verona che si terrà nel mese di ottobre.


L’intera chiesa italiana, tutte le diocesi d’Italia, stanno in questi giorni guardando a Terni per cogliere il senso profondo dell’amore come sostegno per la vita sia personale, sia collettiva, e direi che questo impegno dell’intera chiesa italiana è stato come avvalorato dal grande dono dell’enciclica di Benedetto XVI, “Dio è amore”.


Questa enciclica arriva all’inizio del mese valentiniano, come a voler portare il fondamento teologico dell’amore e quindi della testimonianza di San Valentino che continua dopo diciassette secoli a riunire questa città; ma direi che il mondo intero è stato contagiato da questa corrente d’amore di San Valentino, una corrente talora ignota, talora indebolita, talora neppure conosciuta. E tuttavia spetta a noi cristiani umbri che ne siamo custodi, di vivere il primato di quest’energia spirituale che parte da Dio stesso perché attraversi il mondo intero. Perché se oggi c’è un problema gravissimo nel mondo, questo è l’inaridimento della fonte dell’amore. E’ l’assenza dell’amore la ragione delle guerre, dei conflitti, dell’odio, delle disgrazie, delle vendette, delle azioni violente che continuano a riempire tragicamente le nostre giornate.


In questo mese noi vorremmo che quest’energia di amore fermentasse l’intero arco della nostra vita.


Abbiamo celebrato domenica scorsa la Festa della maternità ed è stato singolare che il cardinale Lopez Trujillo, presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, al termine della festa abbia pensato di proporre a tutte le diocesi del mondo la celebrazione di questo grande dono che è la maternità. Ci ritroveremo la settimana prossima per la Festa della promessa: l’innamoramento come condizione fondamentale di una vita che sia felice, di un amore che sia duraturo; e poi la festa della famiglia o delle famiglie che celebrano il 25° e il 50° anniversario di matrimonio.

Non ultima vorrei sottolineare la firma avvenuta per il primo istituto di ricerca al mondo sulle cellule staminali. Questa firma rappresenta un inno alla vita, l’impegno perché l’amore diventi davvero la fonte, o se volete il fuoco, che rende sapida la vita di tutti.