E’ importante che la Chiesa dialoghi con tutti

Ha da poco ricevuto da papa Francesco due nomine importanti e mons. Paglia esprime tutta la sua gioia e gratitudine per questo incarico ai microfoni di Umbria Radio, ricordando quanto l’Umbria sia stata importante nel suo percorso, definita a microfoni spenti, “memoria viva”. AUDIO – L’intervista di mons. Paglia ad Umbria Radio

Il Santo Padre l’ha nominata Gran Cancelliere del Pontificio Istituto “Giovanni Paolo II” per Studi su Matrimonio e Famiglia e Presidente della Pontificia Accademia per la Vita. Quale è lo stato d’animo ed i sentimenti che animano il suo cuore dopo questa duplice nomina?

Innanzitutto il mio ringraziamento va al papa per la fiducia che continua a mostrare a me e al lavoro fatto fino ad ora. In questo contesto mi ha affidato la dimensione culturale relativa alle questioni riguardanti il matrimonio, la famiglia e la vita. Queste due istituzioni (il Pontificio Istituto e l’Accademia per la vita) sono due realtà che hanno il compito di sostenere la ricerca culturale in questi ambiti che sono al servizio sia della Santa Sede sia delle Conferenze episcopali del mondo, per questioni teoriche ma anche per individuare prospettive concrete. Dopo il sinodo svolto in due tempi sulla famiglia, il papa ha voluto riorganizzare l’intero arco dell’impegno della chiesa e per questo ha creato il nuovo Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, affidato a mons. Farrell, aggiungendo questo altro aspetto, unificato nella mia persona, perché camminino insieme. La ricerca culturale da una parte e l’azione pastorale dall’altra devono così ritrovare unità di intenti e di prospettive.

Sia la Pontificia Accademia per la Vita che il Pontificio Istituto “Giovanni Paolo II” per Studi su Matrimonio e Famiglia sono connessi con il nuovo Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, di cui mons. Kevin Joseph Farrell ne è nuovo prefetto. Con la creazione del nuovo il Pontificio Consiglio per i Laici e il Pontificio Consiglio per la Famiglia cessano di esistere. Cosa cambia rispetto al passato e quali sono le novità più importanti? Nel Motu Proprio “Sedula Mater” Papa Francesco parla di conformare i dicasteri della curia romana alle situazioni del nostro tempo.

Di fronte alle nuove congiunture e frontiere che vedono la famiglia e la vita in una dimensione particolarmente delicata, c’era bisogno di rafforzare le due prospettive cui ho accennato prima. Bisogna stare accanto alle famiglia e alle situazioni più difficili, ma anche la cultura è un ambito che richiede un confronto aperto e a tutto campo, senza chiusure e senza paura, ma anche senza tentennamenti. Ecco perché questi due bracci dell’azione della Chiesa di Papa Francesco sulla vita e sulla famiglia sono particolarmente importanti. Già negli anni passati ho affrontato con il Pontificio Consiglio per la Famiglia questioni legate a questo orizzonte. Oggi il confronto – ed è questo che vuole il papa – con l’orizzonte ampio dei temi relativi alla famiglia, alle difficoltà che essa sta attraverso, le questioni relative ai problemi della vita (eutanasia, ricerche bioetiche, questioni ambientali ed ecologici) richiede audacia e creatività. Non è facile affrontare temi come questi che “fanno tremare i polsi”: dobbiamo però capire quanto sia importante che la Chiesa dialoghi con il mondo, con tutti, nessuno escluso.

“La famiglia, che si fonda sul matrimonio, è il motore del mondo e della storia” ha detto papa Francesco, mentre lei più volte ha ribadito che “È necessario mettere la famiglia al centro”. Come oggi è possibile rimettere al centro la famiglia, ma anche temi quali matrimonio e vita?

In questo contesto la testimonianza di san Francesco assume un peso non indifferente: la verità della creazione, la verità della famiglia e la verità dell’impegno perché tutti stiano bene rientrano in una dimensione di giustizia, di pace, di sviluppo, di bene comune, di coinvolgimento per creare ponti e non barriere. Il punto nodale secondo me non è semplicemente chiarire i principi astratti, bensì, attraverso tutte le istituzioni, aiutare gli uomini e le donne a convivere in pace e per lo sviluppo. Ed allora famiglia, lavoro, giustizia, vita, salute, salvaguardia del creatore sono tutti temi che devono essere messi in dialogo con tutto il mondo.

L’intervista realizzata da Paolo Tardio.

(da Umbria Radio)