«Al Sinodo sulla famiglia coinvolgeremo coppie di sposi»
di Giacomo Galeazzi
Arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, il 28 settembre il Papa celebrerà una Giornata di preghiera per il Sinodo sulla famiglia. Qual è il senso di questa iniziativa?
“A una settimana dall’apertura del Sinodo il Pontefice, nella stessa giornata, pregherà per la famiglia e incontrerà per la prima volta a Roma i nonni e gli anziani. In questo modo Francesco intende evidenziare l’importanza della famiglia in tutti i suoi legami. E’ determinante per la società che la famiglia torni ad essere considerata in tutta la sua ricchezza relazionale: nonni , genitori, figli, nipoti. Non possiamo permetterci di perdere l’immenso tesoro rappresentato dagli anziani”.
Al Sinodo sulla famiglia ci saranno uditrici donne?
“Sì. Entro pochi giorni sarà resa pubblica la lista dei partecipanti. Si tratta di un sinodo straordinario quindi numericamente più ristretto rispetto a quelli ordinari. Ma non c’è dubbio che saranno presenti in maniera adeguata le coppie, cioè gli uomini e le donne chiamate a portare nel dibattito sulla famiglia il loro specifico contributo di sposi e genitori. Trovo particolarmente opportuno che nel cuore della chiesa si ascoltino voci direttamente coinvolte nelle speranze, nelle angoscie e nei problemi delle famiglie di oggi. La famiglia è una scuola di arricchimento umano, come sottolinea la “Gaudium et spes”, quantomai attuale”.
Dopo cinquant’anni la “Gaudium et spes” può essere un documento utile al Sinodo sulla famiglia?
“Sicuramente sì. Nella famiglia le diverse generazioni si incontrano e si aiutano vicendevolmente a raggiungere una saggezza umana più completa e ad armonizzare i diritti della persona con le altre esigenze della vita sociale. Quindi la famiglia è veramente il fondamento della società. La costituzione pastorale di Paolo VI chiarisce in modo inequivocabile che il bene della persona e della società umana e cristiana è connesso con una felice situazione della comunità coniugale e familiare. E’ un invito fortissimo ai coniugi ad essere cooperatori dell’amore di Dio”.
Il Papa sollecita un patto tra le nuove generazioni e la terza età?
“La giornata del 28 settembre vuole essere un segno sia per le comunità cristiane sia per la società civile. E’ una sollecitazione a rivolgere la massima attenzione al numero sempre più grande di anziani e di nonni affinché non si allunghino solo gli anni della vita ma vengano arricchiti di amore e non di solitudine. La considero una di quelle genialitàdi Francesco: a una settimana dall’apertura del Sinodo si parte ad affrontare il grande tema della famiglia proprio da coloro che rischiano di essere scartati. Occorre superare l’etica individualistica”.
(da La Stampa)