Via Crucis – Malati

Via Crucis - Malati

Introduzione



Care sorelle e fratelli, perché oggi stiamo qui? C’è una ragione: fare anche noi la Via Crucis. Ma uno potrebbe dire: sto soffrendo tanto io? C’è la voce di un amico che chiede ai suoi: “Vegliate almeno un’ora con me”. Ecco, noi che conosciamo cosa vuol dire la sofferenza e anche la solitudine vogliamo, dobbiamo seguirlo in questo cammino difficile. Sì, dobbiamo camminare con lui. C’è un cammino del cuore da fare: è quello di stare attenti, quello di ascoltare, quello di accompagnare uno che va a morire per noi.


 


 


I stazione
Gesù è arrestato nell’orto degli ulivi
 


Era molto triste quella sera Gesù ed era andato nell’orto degli ulivi a pregare. I suoi amici lo avevano lasciato solo. Ma Gesù non era scappato. Arriva un gruppo, guidato da Giuda, armato con spade e bastoni i quali arrestano Gesù. Perché tanta violenza contro di lui? C’è tanta violenza ancora oggi nel mondo. C’è tanta violenza attorno a noi e a volte anche dentro di noi.


Ma Gesù non risponde alla violenza con l’odio. Dice ai discepoli che volevano usare la spada: “Rimetti la spada nel fodero”. Gesù è forte solo dell’amore. Questa è l’unica vera Forza. E’ anche la nostra vera Forza: voler bene.


 


II stazione


Pietro rinnega Gesù


Pietro era scappato, come tutti. Poi era tornato indietro e si era messo a seguire Gesù da lontano. Spesso anche noi facciamo così: seguiamo Gesù per un po’, poi lo lasciamo, poi ritorniamo… Quella sera Pietro – che poco prima con spavalderia si sentiva sicuro – di fronte ad una serva rinnega Gesù. Per paura dice: non lo conosco. In quel momento cantò il gallo e Pietro si ricordò delle parole di Gesù. Uscì e pianse. Sì, Pietro che piange per amore è il vero Pietro. Gesù mentre esce lo vede… Quegli occhi di Gesù, quello sguardo di Gesù, Pietro non lo dimenticherà mai più. Cari Fratelli sappiate che Gesù vi guarda con grande tenerezza, non staccate gli occhi da lui… Egli va a morire perché voi viviate, perché cresca l’amore dentro e fuori di voi.


 



III stazione


Lc. 22, 63-65


Gesù è torturato e schernito


Gesù è torturato, schernito e percosso. E’ anche bendato; non sa neppure chi lo percuote. Quanti anche oggi soffrono la violenza sul loro corpo! Quanti sono colpiti e non hanno nessuno che li consoli! Quanti muoiono senza sapere perché… e anche se urlassero nessuno li sentirebbe, nessuno potrebbe aiutarli. “Indovina chi ti ha colpito”, urlano le guardie a Gesù. C’è tanto dolore nel mondo e Gesù è sceso fin nel più profondo dei dolori per starci vicino. Sì, Gesù è l’amico che si è fatto simile a noi, sofferente come noi, anzi più di noi. Come non stargli accanto?


 
 


IV stazione


Gesù è condotto davanti al Sinedrio


Cari amici è uno spettacolo triste e vergognoso. I sacerdoti, che pure si richiamavano a Dio, cercano tutti i modi per condannare Gesù. E gli porgono l’unica domanda alla quale Gesù non poteva non rispondere. “Sei il Figlio di Dio?” Se Gesù fosse stato zitto si sarebbe salvato. Ma lui era venuto per dirci proprio questo: che egli era Dio in mezzo a noi, che Dio aveva lasciato la comodità del cielo per starci accanto. Come non dirlo? Lo disse e fu condannato. Non rinnegò come Pietro. No, Gesù continua a dirci che Egli ci sta vicino; non facciamo come quei sacerdoti che lo allontaniamo… teniamolo stretto è il nostro vero amico.


 


V stazione


Gesù davanti a Erode e a Pilato


Un altro palazzo: quello del rappresentante di Roma, Ponzio Pilato. Egli sa bene che Gesù è innocente. Dice che non c’entra con questa storia. E lo rimanda da Erode, un tiranno di quella terra. Il tiranno è curioso vuole divertirsi magari con qualche segno prodigioso. Ma Gesù tace. E per questo viene insultato.. Non ama Gesù, vuole cose solo per sé. E lo rimanda a Pilato, il quale non vede in lui nessuna colpa e per questo se ne lava le mani. No, non possiamo lavarcene la mani, non possiamo dire che noi non c’entriamo, e neppure possiamo dire che noi abbiamo i guai nostri a cui pensare. Care sorelle anche da malati dobbiamo pregare per gli altri, interessarci degli altri… Questo vostro tempo non è un tempo per fare come Pilato. Il Signore vi chiede di pregare per tutti, vi chiede di implorare la pace per il mondo. Anche lui percosso e colpito dal male non ha smesso di pregare per gli altri.


 


VI stazione


Gesù prede la sua croce e cammina verso il Monte Calvario


Gesù è andato incontro alla croce per essere vicino a tutti coloro su cui è caduta una croce. Gesù, per amore, ha preso la croce; l’ha presa per stare accanto a tutti ma in particolare a voi, cari malati. Sì, voi siete i suoi prima amici. Egli si è fatto malato per stare con voi, si è fatto inchiodare sulla croce per stare accanto a voi che non potete muovervi. Ha sudato sangue perché ogni goccia del vostro dolore non andasse perduta. Sì, quel che è una disgrazia, Gesù la trasforma in grazia; offrite il vostro dolore con quello di Gesù… Ci avviciniamo all’altare, come per stringerci alla croce di Gesù, come per unire la nostra croce alla sua croce. E’ qui il centro della terra, il centro della vita… come Maria, come Giovanni, come quelle donne stiamo sotto la croce di Gesù, sotto le tante croci del mondo in attesa della vittoria dell’amore.


 


VII stazione


La morte di Gesù sulla croce


Le ultime parole di Gesù sono quelle di chi si affida al Padre: “Padre nelle tue mani affido il mio spirito”. Sembrano le ultime parole, in verità sono l’inizio di una vita nuova. Esse sono dette dopo un “sì” e dopo un “no”. Il “no” è la legge ferrea di questo mondo che continua a dirci “pensa a te, degli altri che t’importa?”. Il “sì” è dell’amore per altri. Gesù l’ha detto fin dalla nascita. E se appena giunto in terra gli abbiamo sbattuto la porta in faccia, Gesù va a nascere in una stalla pur di starci accanto. Gesù dice “sì” al dolore di questo mondo, dice “sì” a voi tutti, cari malati. Egli è venuto per stare con voi e anche noi vogliamo stare con voi, siamo venuti con voi a Lourdes, siete i nostri migliori amici, non vi dimenticheremo; e voi non vi dimenticate di noi, abbiamo bisogno di voi, abbiamo bisogno del vostro amore. Questo è il miracolo del Vangelo, il miracolo di quella croce: Gesù affidò la madre al discepolo e al al discepolo alla madre. Gesù affida voi a noi, ma affida anche noi a voi e alle vostre preghiere.


Inizia così la risurrezione.