Conferenza stampa di presentazione dell’incontro di Philadelphia

 

Saluto con affetto e con stima l’arcivescovo della Diocesi di Philadelphia, sua Eccellenza Mons. Charles Chaput, il Sindaco della città, l’Onorevole Michael Nutter,e il Governatore della Pennsylvania, l’Onorevole Tom Corbette tutti i membri della delegazione venuti a Roma per dare inizio ufficiale alla preparazione della Giornata Mondiale delle Famiglie che si celebrerà a Philadelphia dal 22 al 27 settembre 2015. Con la loro presenza onorano questo nostro incontro. E sin da ora desidero ringraziarli, assieme all’intero staff del Pontificio Consiglio per la Famiglia, per aver accolto questo straordinario evento della Chiesa Cattolica che ci apprestiamo a preparare e a celebrare.

Come sappiamo, Benedetto XVI lo aveva annunciato a Milano al termine della Giornata Mondiale delle Famiglie. Papa Francesco con la Lettera alle Famiglie del 2 febbraio scorso lo ha confermato.

L’evento di Philadelphia si colloca in un momento particolarmente importante per la vita della Chiesa. Papa Francesco ha voluto porre al centro dell’attenzione di tutta la Chiesa proprio il tema della Famiglia. Nel febbraio scorso vi è stato dedicato un apposito Concistoro. Nel prossimo ottobre si celebrerà un Sinodo Straordinario dei Vescovi sul tema: “Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto della evangelizzazione” e nell’ottobre dell’anno prossimo (2015) si terrà l’Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, sempre sulla famiglia. Ebbene, proprio alla vigilia del Sinodo ordinario dell’ottobre del 2015 si colloca l’VIII Incontro Mondiale delle Famiglie. Non si deve dimenticare, inoltre, che questo itinerario ecclesiale si inserisce anche in quel filone di analisi e di dibattito che l’ONU ha proposto in questo anno con l’indizione dell’anno della famiglia. Non va sottovalutata la vicinanza fisica tra l’evento ecclesiale che si svolge appunto a Philadelphia e i dibattiti che si stano svolgendo nella sede centrale delle Nazioni Unite a New York. E’ un invito a tutte le istituzioni religiose e civili per un lavorare insieme per un futuro migliore della famiglia nel mondo.

L’incontro di Philadelphia vuole coinvolgere anzitutto le Chiese del Continente Americano: dall’Alaska alla Terra del fuoco con la partecipazione delle diverse culture che popolano questo vasto continente. Non c’è dubbio che la presenza a Roma del primo Papa latino-americano rende tale evento particolarmente significativo. Il Papa che porta il nome di Francesco d’Assisi, il santo della fraternità universale, chiamato “dalla fine del mondo” già ci sta accompagnando in questo cammino. Il lavoro di questo anno trascorso insieme con Papa Francesco è sotto i nostri occhi: il pellegrinaggio delle famiglie nell’anno della fede (26-27 ottobre 2013); la XXI assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia che ha analizzato la Carta dei Diritti della Famiglia nel XXX anniversario (23-24-25 ottobre 2013); l’incontro di Papa Francesco con i fidanzati in piazza san Pietro nella festa di san Valentino (14 febbraio2014); la Lettera del Papa alle Famiglie; il concistoro dedicato alla famiglia (20-21 febbraio 2014) sono tappe che scandiscono il cammino che coinvolge le donne e gli uomini di tutte le comunità ecclesiali del mondo. Non dobbiamo dimenticare il questionario inviato a tutte le Chiese locali per coinvolgerle in questo singolare cammino.

Punto di inizio e di svolgimento del nostro itinerario sarà sempre quello che Papa Francesco ci ha indicato: “la bellezza della famiglia e del matrimonio, la grandezza di questa realtà così semplice e insieme così ricca, fatta di gioie e di speranze, di fatiche e di sofferenze, come tutta la vita. Cercheremo di approfondire la teologia della famiglia e la pastorale che dobbiamo attuare nelle condizioni attuali”. Faremo tutto questo – confessava Papa Francesco – ” con profondità e senza cadere nella ‘casistica’, perché farebbe inevitabilmente abbassare il livello del nostro lavoro. La famiglia- ricordava Papa Francesco – è oggi disprezzata, è maltrattata, e quello che ci è chiesto è di riconoscere quanto è bello, vero e buono formare una famiglia, essere famiglia oggi; quanto è indispensabile questo per la vita del mondo, per il futuro dell’umanità. Ci viene chiesto di mettere in evidenza il luminoso piano di Dio sulla famiglia e aiutare i coniugi a viverlo con gioia nella loro esistenza, accompagnandoli in tante difficoltà, con una pastorale intelligente, coraggiosa e piena di amore” (Papa Francesco, Discorso di apertura del concistoro straordinario sulla famiglia, giovedì 20 febbraio 2014).

E’ questo che faremo guardando a Philadelphia: accompagnare nel loro cammino tutte le famiglie del mondo con una “pastorale intelligente”, “coraggiosa” e “piena di amore”. Intelligenza nel leggere il presente della famiglia; coraggio per affrontare i complessi e numerosi problemi; amore per cercare di risolverli, tenendo sempre presente il Vangelo della famiglia e della vita. Teologia della famiglia, quindi; spiritualità e santità coniugale; ecclesiologia e pastorale della famiglia; famiglia e rapporto con la cultura contemporanea; famiglia e migrazioni; famiglia ed ecumenismo: queste alcune delle piste e degli ambiti di un lavoro comune da portare avanti con intelligenza, con coraggio e con amore.

Nell’Incontro di Philadelphia vorremmo che la partecipazione all’evento coinvolgesse in maniera larga e attiva anche le altre Chiese e Comunità cristiane, come pure rappresentanti delle grandi Religioni Mondiali assieme anche a uomini e a donne umanisti che hanno a cuore il destino di una umanità pacifica e solidale. Il convergere nella Famiglia aiuta tutti i popoli a sentirsi e a operare come un’unica Famiglia.