Digiuno
La Quaresima vuol far rivivere ai cristiani i quaranta giorni che Gesù passò nel deserto. Così la Chiesa vuole che ci prepariamo alla Pasqua, questo mistero centrale della salvezza che rischiamo di non comprendere perché pieni dei nostri affanni e dei nostri pensieri. Gesù si ritirò nel deserto per prepararsi a compiere la volontà del Padre: e qui si svuotò di se stesso e si riempì di preghiera. In verità, il digiuno era una tradizione consolidata presso il popolo di Israele soprattutto per mostrare il pentimento per i propri peccati e per tornare a Dio da cui si era allontanato. Purtroppo spesso diventava una pratica vuota. I profeti si scagliavano contro un digiuno ridotto a un gesto solo esteriore che non cambiava i cuori e che faceva continuare le ingiustizie. Isaia, a nome di Dio, era durissimo: “Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? Non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo? Allora la tua luce sorgerà come l’aurora, la tua ferita si rimarginerà presto… Allora lo invocherai e il Signore risponderà; implorerai aiuto e gli dirà: Eccomi!”(Is 58). Il digiuno, come si vede, è teso ad allontanarci dal nostro egoismo per avvicinarci di più a Dio. Ecco perché è legato alla preghiera e alla carità. La Chiesa, fin dall’inizio, ha esortato i suoi figli a seguire l’esempio di Gesù e quindi a digiunare da se stessi per rivolgersi a Dio e ai poveri. Questa triplice pratica è l’arma più potente che i cristiani hanno nelle loro mani per sconfiggere il male che continuamente si abbatte sugli uomini. Così Gesù sconfisse il Tentatore: “Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. In questa frase è racchiuso il senso del digiuno. Durante la quaresima perciò siamo inviatati a digiunare. Ma come digiunare? No si tratta di praticare il digiuno per la dieta! Non è questo il digiuno che vuole il Signore. Il digiuno è certamente anche privazione del cibo. Ed è bene fare questo digiuno, almeno il mercoledì delle Ceneri (quest’anno è il 9 marzo). Ma ce n’è un altro che è decisivo: è il digiuno dall’egoismo, dalla voglia di avere tutto quel ci passa per la testa, dal pensare solo a noi stessi, dal desiderio di accaparrare tutto per sé. Questo digiuno è importante. E deve essere accompagnato dalla preghiera, dall’ascolto della Parola di Dio. La quaresima pertanto è un tempo in cui dare spazio alla Parola di Dio. Sì, è bene leggere almeno una pagina del Vangelo ogni giorno: quelle parole vanno dirette al cuore, lo rendono più buono e più forte. Ed è bene – come la Chiesa raccomanda da sempre – dare ai poveri ciò di cui ci priviamo nel digiuno. Digiuno, preghiera e carità: rendono migliore il nostro cuore e aiutano il mondo sulla via del bene. Ecco perché la Quaresima è un tempo prezioso!