Annunciazione

Nove mesi esatti prima del Natale (25 dicembre) la Chiesa fa memoria del concepimento di Gesù nel grembo di Maria. E’ la festa dell’Annunciazione. Il Vangelo di Luca, all’inizio del suo vangelo, racconta l’annuncio dell’angelo Gabriele a Maria che è stata scelta dal Signore per concepire il Suo Figlio. La scelta di Dio richiedeva però l’assenso di Maria. Al termine del colloquio con l’angelo, in effetti, Maria le dice: “Ecco la serva del Signore, avenga a me secondo la tua parola”. E’ il “sì” che cambia il corso della storia umana. In quel momento Maria, per opera dello Spirito Santo, concepisce nel suo grembo Gesù. E’ l’inizio nella storia della Incarnazione del Figlio di Dio; un mistero d’amore impensabile per l’uomo. Il Signore stesso ce lo ha rivelato. E fa bene la Chiesa a sottolineare questo momento del concepimento con un’apposita festa. Come, del resto, non gioire per un mistero d’amore così starordinario? Come non ringraziare il Padre per aver inviato il suo Figlio sulla terra? E come non dire grazie anche a Maria – una semplice ragazza di uno sperduto villaggio della periferia dell’Impero romano – per aver detto “sì” alla missione di essere madre del Figlio di Dio? E, intendiamoci, non era scontato il suo “sì”. Se pensiamo a noi, quanti “no” collezioniamo per Dio! Quel “si” – risposta esemplare per tutti i credenti – oggi risuona in maniera ancora più alta che in passato vista la frequenza con cui rispondiamo “no” a Dio e – restando nel campo del concepimento – visto con quanta facilità nel nostro tempo si calpesta la vita fin dal suo inizio nel seno materno. Questa festa deve suonare di scandalo per una pratica così drammatica come quella abortiva, attraverso la quale si eliminano coloro che Dio ha scelto per la vita. Infatti, quel che è avvenuto per Gesù avviene in maniera analoga per ogni persona: ogni concepito è voluto da Dio. Il primo “padre” e la prima “madre” di chiunque è sempre il Signore. E ai genitori viene chiesto il “si” alla vita che inizia. Mi piace allora iscrivere nella scena dell’annunciazione ogni donna e ogni uomo che si apprestano a concepire una vita. E potremmo prendere in prestito le parole di San Bernardo che sembra essere presente alla scena e le dice: “Maria, l’angelo aspetta la risposta: deve fare ritorno a Dio che l’ha inviato… Tutto il mondo è in attesa: dalla tua bocca dipende la consolazione dei miseri… O Vergine, dà presto la tua risposta… Rispondi la tua partola e accogli la Parola: dì la tua parola umana e concepisci la Parola divina, emetti la parola che passa e ricevi la Parola eterna”. In questo dialogo della vita che nasce si iscrive anche l’amore tra l’uomo e la donna che concepiscono una vita che è presenza di Dio e del suo amore tra noi. Nel “sì” di Maria ci sono tutti i “si” che ovunque nel mondo vengono dati alla vita. Senza di essi non ci sarebbe neppure il Natale.