XXXIV Settimana del Tempo Ordinario – mercoledi

Lc 21,12-19

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza.

Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.

Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.

Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

Il testo evangelico usa il tipico linguaggio apocalittico della Scrittura per descrivere gli “ultimi tempi”. Leggendo, comunque, questa pagina del Vangelo viene in mente quanto continua ad accadere anche all’inizio di questo secolo: tragedie, guerre, genocidi, violenze incredibili, fame. E continuano ad essere uccisi i testimoni del Vangelo. Il numero dei martiri, di ogni confessione cristiana, ma anche di altre religioni, avutosi nel Novecento continua ad aumentare. Non possiamo certo dimenticare che il Novecento è stato il secolo dei martiri. Essi lasciano al nostro nuovo secolo una eredità di fede da custodire e da imitare: uomini e donne di ogni confessione cristiana continuano a testimoniare a tutti noi, spesso ammorbiditi da una cultura che tutto consuma pur di avere un benessere individuale, che il Vangelo è il tesoro più prezioso che ci è stato donato. Il male ha creduto di sconfiggere i martiri, ma essi con il loro sacrificio, con il loro sangue, con la loro resistenza al maligno, continuano ad aiutarci a vincere il male con l’amore e la fedeltà al Signore