Vorrei evitare che il futuro fosse solo degli anziani

Intervenendo al talk su “Denatalità e crisi dell’ostetricia il diritto di venire al mondo”  organizzato dall’ad della Casa di cura Santa Famiglia, Donatella Possemato, il Gran Cancelliere dell’Istituto Giovanni Paolo II  Vincenzo Paglia, ha rivolto un accorato appello al Presidente del Consiglio, Mario Draghi.

«Io credo che questo governo e il presidente Mario Draghi debbano piegare il mercato e l’economia allo sviluppo del Paese partendo dai più piccoli e dai più giovani, perché noi anziani abbiamo bisogno di loro, ancor prima dell’aiuto economico. Ci piace essere nonni e non solo anziani. Vorrei evitare che il futuro fosse solo degli anziani, senza che siano nonni – sottolinea – E’ decisivo che in una società degna di questo nome le generazioni si sviluppino e si integrino, perché nessuna può vivere da sola e staccata dalle altre. E’ un problema di civiltà: per la prima volta nella storia nel mondo vivono quattro generazioni unite nello stesso momento e stiamo rischiando che la prima generazione, quella dei piccoli, diminuisca inesorabilmente».

Il primo problema, ha spiegato monsignor Paglia, non è economico. E’ l’affievolirsi dei sogni, della speranza, di quel noi che comprende tutte le generazioni. Siamo entranti nel nuovo millennio senza sogni. “Vedo – ha detto monsignor Paglia – un grande problema nella mia piccola esperienza: tanti giovani che vorrebbero sposarsi e fare figli”. Cosa impedisce tutto questo? “Non è solo una questione economica, ma di desiderio di continuità e familiarità. E’ la cultura dei rapporti troppo liquidi che intristisce e toglie speranza”.

Nonostante l’Italia sia tra i Paesi più sicuri al mondo, in termini clinici, per una partoriente, la denatalità non cessa di aumentare. L’allarme lanciato da Istat è grave: nel 2020 il numero dei nati è inferiore a quello dei morti.

Oltre ai numerosi fattori già evidenti negli anni precedenti (lavoro femminile, servizi a sostegno delle famiglie a macchia di leopardo, non continuità dei sostegni monetari, conciliazione dei tempi di vita e di lavoro), l’epidemia di Covid ha accelerato ed evidenziato un problema non più rinviabile.

La natalità diventa così un tema strategico per il rilancio del Paese che porta con sé gravi ricadute, talvolta poco note: la diminuzione del personale medico specializzato nelle patologie neonatali, la diminuzione dei centri nascita, l’elevato rischio clinico e l’aumento dei premi assicurativi per i medici ostetrici. A sollevare il grido d’allarme che coinvolge l’impresa sanitaria che ruota intorno alle nascite è la dottoressa Donatella Possemato, ormai esperta del settore in quanto a capo della Casa di Cura Santa Famiglia di Roma, l’unica clinica mono specialistica in ostetricia e ginecologia che, negli anni, è diventata il primo vero “Woman Hospital” d’Italia. Non a caso si tratta dell’unica realtà sanitaria in controtendenza con i dati disastrosi sulla denatalità nel paese. Nei primi due mesi del 2021 alla Santa Famiglia sono venuti al mondo oltre 400 bambini a fronte dei 300 dello scorso anno. «Il segreto è prendersi in carico la paziente – ha detto Donatella Possemato – Noi siamo accanto alle donne dai primi anni dell’adolescenza fino alla post menopausa. Prendersi cura vuol dire anche dare voce alle paure e alle emozioni delle donne e delle ragazze, non lasciarle sole».

Inizia così la prima di una serie di iniziative promosse dalla Casa di Cura Santa Famiglia di Roma volte a sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni sull’importanza di intervenire adesso, prima che sia troppo tardi. Al dibattito live hanno partecipato autorevoli esperti del settore: Vira Carbone, giornalista Rai, Beatrice Lorenzin, già Ministro della Salute; Paola Coletti, Assessore Istruzione e Politiche educative e giovanili Comune Cortina d’Ampezzo, Domenico Arduini, Ordinario di Ginecologia ed Ostetricia Università Tor Vergata – Casa di Cura Santa Famiglia; il Prof. Tonino Cantelmi, Professore di Cyberpsicologia Università Europea di Roma;Elisa D’Ospina, testimonial Ministero della Salute per i disturbi alimentari e il Prof. Luigi Orfeo, Direttore Neonatologia e terapia intensiva neonatale Fatebenefratelli Isola Tiberina Roma.