Un’alleanza tra intelligenza fede, prossimità evangelica, fraternità dei popoli contro dominio tecnica priva di umanesimo
Un appello per “una nuova alleanza fra l’intelligenza della fede, la prossimità evangelica, la fraternità dei popoli” per contrastare “il dominio globale di una tecnica priva di umanesimo”. A lanciarlo è stato oggi l’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la vita (Pav), nell’indirizzo di saluto a Papa Francesco, durante l’udienza concessa dal Pontefice ai partecipanti all’Assemblea plenaria della Pav che ha preso il via oggi. Tema dell’assise – e del workshop che si apre nel pomeriggio – “Roboetica. Persone, macchine e salute”. La Pav compie 25 anni e la plenario 2019, ha spiegato il presidente, “vuole raccogliere la sfida delle nuove frontiere della robotica, che lasciano immaginare un futuro prossimo – se non un presente già incombente – nel quale la tecnica dell’automazione e dell’algoritmo si prepara ad insediarsi nella cabina di regìa della vita umana con autonomo potere di valutazione e di decisione. Insomma, a quanto sembra, la macchina non si accontenterà di guidarsi da sola: pretenderà di guidare anche noi!”. Per Paglia, “l’invenzione tecnica è certamente una qualità speciale dello spirito umano, dono del Creatore. Nello stesso tempo, il dominio globale di una tecnica priva di umanesimo non esalterebbe in alcun modo la nostra libertà di essere sempre più umani. Nel regno dell’autonomia robotica non siamo protagonisti, diventiamo protesi”. Di qui la chiamata ad un “impegno per l’umanesimo” che “è dunque appello a una nuova alleanza fra l’intelligenza della fede, la prossimità evangelica, la fraternità dei popoli”. L’Accademia, ha concluso, “si sta dotando delle risorse necessarie per l’elaborazione di un pensiero e di una prassi all’altezza di questa convergenza. Siamo commossi per il cordiale sostegno che in molti modi Lei sta offrendo a questo progetto”.