Teologia della donna, gap tra le generazioni ed economia della famiglia tra i temi da sviluppare

La “teologia della donna”, il “gap” tra le generazioni e l’”economia della famiglia” sono alcuni temi da sviluppare, dal punto di vista del profilo scientifico, nel nuovo assetto del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia, divenuto Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le scienze del matrimonio e della famiglia grazie al Motu Proprio “Summa familiae cura” di Papa Francesco. A riferirne, durante il meeting point di oggi in Sala Stampa vaticana, sono stati mons. Vincenzo Paglia e mons. Pierangelo Sequeri, rispettivamente gran cancelliere e preside dell’Istituto, che rimangono ai loro posti anche nel nuovo corso dell’organismo accademico. La prospettiva scientifica dell’Istituto, sulla scia dei due Sinodi sulla famiglia e dell’esortazione post-sinodale, è quella di “aiutare a preparare i responsabili pastorali e a far comprendere nella sua ampiezza anche scientifica quello che è scritto nell’Amoris Laetitia”, ha spiegato Paglia, definendo tale compito “una sfida enorme, che per noi si irrobustisce e chiede più responsabilità”. Grazie anche al legame con la Pontificia Accademia per la vita, verrà inoltre intensificata “la dimensione di dialogo anche con chi non è cattolico e con i non credenti”, partendo dalla consapevolezza che “la famiglia e il matrimonio non sono una questione cattolica, ma planetaria: non possiamo non entrare in dialogo con tutti coloro che amano la famiglia umana, intesa come famiglia di popoli”. “L’economia della famiglia – ha osservato Sequeri – è un tema cruciale per gli assetti sociali vigenti: nelle facoltà teologiche non c’è, da noi dovrà esserci”. Molta attenzione, inoltre, “alla questione di genere e alla questione femminile, ma anche alla questione della crisi di paternità, anche questa tratto tipica della nostra epoca”.