Servono riforme del sistema della salute

Davide Dionisi – Città del Vaticano

Pandemia e Fraternità universale, il documento della Pontificia Accademia per la Vita (Pav) sull’emergenza Covid, è stato al centro dell’incontro (on line) tenutosi oggi pomeriggio tra la stessa Pav, il Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale e i rappresentanti delle Conferenze episcopali dell’America Latina (Colombia, America Centrale, Cuba e Messico). “Siamo interessati a un dialogo sui problemi di salute e sul bene comune e questo è un primo passo per salvare vite umane: la salute come bene pubblico” hanno spiegato i rappresentanti del Celam.

Nuovo documento sugli anziani

Monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pav, ha ricostruito le tappe più importanti che hanno segnato l’attività dell’organismo pontificio: “L’Accademia ha pubblicato una prima Nota, intitolata Pandemia e Fraternità universale il 30 marzo scorso”, ha detto mons. Paglia aggiungendo che “nei prossimi giorni uscirà un secondo documento, dedicato specificatamente al tema della Salute pubblica, L’Humana communitas nell’era della pandemia: riflessioni sulla rinascita della vita”. Il presule ha anticipato inoltre che “si sta lavorando a un testo sugli anziani, che sono state e continuano ad essere le vittime più numerose della pandemia. Sono testi consegnati alla riflessione di tutti per aiutarci a comprendere il senso di quanto sta accadendo nel mondo, oggi. Ci rendiamo conto di quanto sia attuale l’affermazione di Papa Francesco”, ha chiarito, aggiungendo che “non siamo in un’epoca di cambiamento, ma di cambiamento d’epoca. Non c’è dubbio che deve essere ripensato l’intero orizzonte della sanità sia a livello regionale che internazionale”.

Prevenzione, diagnosi e trattamento

Per monsignor Paglia “il testo del 30 marzo sottolinea due conclusioni decisive. La prima riguarda l’accesso universale alle migliori opportunità di prevenzione, diagnosi e trattamento, che non deve essere riservato solo a pochi fortunati. La distribuzione di un vaccino, non appena sarà disponibile in futuro, sarà un importante banco di prova. La seconda conclusione – ha sottolineato –  concerne la definizione di ricerca scientifica responsabile. La posta in gioco – ha precisato ancora – è complessa e riguarda diversi ambiti, dalla integrità della ricerca scientifica alla sua libertà rispetto alle questioni relative al profitto economico. In tale contesto si richiede un ripensamento delle istituzioni internazionali relative alla salute di tutti i membri della famiglia umana che abitano nella casa comune, che è il pianeta”.

Solidarietà e risposte concrete contro la crisi

Nel corso del forum, il sociologo Gianni Tognoni ha denunciato la “frammentarietà” delle risposte dei governi e degli scienziati di fronte alla crisi, mentre mons. Hector Fabio Henao (Caritas Colombia) è tornato sulla gravità della crisi ambientale in atto e l’impatto sulla salute. Monsignor Carlos Garfias (Messico) ha insistito sulla solidarietà e sulle risposte che la Chiesa può fornire a popolazioni smarrite. Anche per monsignor Alfonso Miranda (Messico) generare speranza e dare risposte concrete è fondamentale di fronte alla crisi lavorativa e sociale provocata dalla pandemia. Di grave “disarticolazione delle istituzioni” e di mancanza di risposte di fronte ai bisogni delle popolazioni in Colombia ha parlato monsignor Elkin Alvarez. In conclusione, alla Pav è stato chiesto di accompagnare la riflessione della Chiesa in America Latina per fare in modo che la Chiesa stessa sia capace di generare speranza e solidarietà. “Servono riforme del sistema della salute”, ha ribadito monsignor Paglia, ma “soprattutto un deciso cambiamento verso una civiltà dell’amore, della solidarietà, della fraternità”.

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