San Valentino – incontro dei fidanzati con papa Francesco

Beatissimo Padre,

è davvero bello ritrovarci, oggi, assieme. Avevamo pensato di stare nell’aula delle udienze, ma le numerosissime richieste ci hanno portato in Piazza San Pietro, come a legarsi alla festa delle famiglie dell’ottobre scorso. Sono circa 25.000 fidanzati di trenta paesi del mondo.

Oggi è la festa di San Valentino, vescovo di Terni nel IV secolo, martirizzato a Roma il 14 febbraio a motivo della predicazione del Vangelo. E’ divenuto patrono dei fidanzati perché aiutò una giovane cristiana e un giovane militare pagano a sposarsi. Anche allora i giovani avevano bisogno di aiuto. Questo episodio divenne così noto che tanti altri giovani accorrevano dal vescovo Valentino perché li aiutasse a sposarsi.

E’ un po’ come questa mattina, Padre Santo. Sono venuti in tanti e tutti desiderosi di pregare con Lei il Signore perché benedica il loro amore. Sì, non sono ancora sposati ma vogliono che il loro amore duri per tutta la vita. Hanno compreso cos’è l’amore vero. Essi vanno controcorrente: non hanno paura di sposarsi, in un mondo che crede sempre meno a legami che durano per sempre; non hanno paura di creare una famiglia, in un mondo in cui si crede che è bene che ciascuno pensi solo a se stesso anche quando sta insieme. Legano il loro amore a quella corrente profonda della storia umana iniziata da Dio stesso quando disse: “non è bene che l’uomo sia solo”.

Sì, cari fidanzati, voi oggi da questa Piazza dite al mondo intero: “ non è bene vivere da soli”; “non si è felici pensando solo a se stessi”. Grazie, per questa vostra testimonianza! Meritate di applaudirvi a vicenda, gli uni gli altri.

La Chiesa – il Papa – gioisce nel vedervi; anzi, vi abbraccia forte con questo colonnato; non è liquido, è forte. E anche la società vi guarda con stupore; in tanti sono rimasti meravigliati per quel che sta accadendo in questa Piazza tra voi e il Papa. La vostra gioia è contagiosa. Anche il sole questa mattina si è affacciato dopo giorni di pioggia.

Tutti vedono che voi rifiutate di edificare la vostra casa sulle sabbie mobili dei sentimenti egocentrici che vanno e vengono, spesso falsamente scambiati per amore, ma che piegano tutto e tutti a se stessi anche con la violenza. Pensiamo e preghiamo oggi per quella fidanzata romana picchiata dal fidanzato e per tutte quelle ragazze che vengono umiliate da chi scambia per amore i propri sentimenti egoistici. Basta con la violenza sulle donne e sui bambini!

Padre Santo, questo popolo di fidanzati che   sta frequentando i corsi in preparazione al matrimonio non hanno voluto spostarlo avanti negli anni, per celebrarlo quando – così si dice – i problemi sono risolti. No, essi vogliono edificare assieme un futuro comune, costruire assieme una casa per loro e per i loro figli, affrontare assieme le sfide della vita. Certo, i responsabili della cosa pubblica dovrebbero essere ben più attenti nel sostenerli con una più sollecita politica familiare e del lavoro. Troppi giovani sono senza lavoro. I tempi non sono facili, lo sappiamo. Ma edificare una famiglia sin da giovani è una impareggiabile ricchezza per la società.

Padre Santo, questi giovani sono consapevoli della vocazione alta che è la scelta del matrimonio. E sanno che Gesù, come a Cana, parteciperà alla loro festa e donerà loro un vino ancor più buono, ossia un amore che è passione comune, costruzione comune, perdono vicendevole, cammino assieme alla comunità cristiana, per costruire un mondo più fraterno.

Cari fidanzati, nel giorno delle nozze, quando  pronuncerete il vostro “si” per sempre, il Papa vuole esservi accanto. Avete ricevuto in dono il cuscinetto per le vostre due fedi. Quel cuscinetto – ricordatevelo! – è “la carezza del Papa” per voi, in quel giorno.

E loro, Padre Santo, rispondono già al prossimo Sinodo straordinario di ottobre sulla famiglia. Sì, davanti a Lei, dicono al mondo, che non solo è possibile, ma che è bello sposarsi nel Signore, che è bello formare una famiglia. Sanno che hanno bisogno di aiuto. Per questo le rivolgeranno ora alcune domande e attendono la Sua parola e la Sua benedizione. E Le assicurano la loro preghiera. Grazie, Padre Santo.