Permesso-Grazie-Scusa. Le tre parole di Papa Francesco per la famiglia

Papa Francesco, il 14 febbraio, ha incontrato i fidanzati e ha ripetuto loro le tre parole che reggono una buona vita familiare. Credo sia importante ripeterle a tutti noi: Permesso, Grazie, Scusa.

Permesso?”: è la richiesta gentile di poter entrare nella vita di qualcun altro con rispetto e attenzione. Non si può irrompere nella vita dell’altro con violenza e arroganza. Insomma bisogna imparare a chiedere all’altro le cose che vogliamo fare, da soli oppure insieme. Chiedere permesso significa saper entrare con cortesia nella vita degli altri. Spesso i nostri amori sono un po’ pesanti, come quei scarponi di montagna che in genere lasciamo fuori della casa per non sporcarla dopo una camminata nella neve. L’amore vero sa chiedere tempo, spazio, ascolto, non si impone con durezza e aggressività. La cortesia conserva l’amore. Ce n’è bisogno sia nelle nostre famiglie che nella società.

Grazie! Sembra facile pronunciare questa parola. Sappiamo però che è importante, tanto che la insegniamo anche ai bambini. Quando ricevono un regalo da qualcuno, gli diciamo: “Come si dice?”. Poi però lo dimentichiamo per noi. Non ci ricordiamo più di dire grazie. Eppure quanti segni d’amore riceviamo, quanto pensieri, quanta comprensione? Quanta attesa di un nostro gesto buono, quanta pazienza riceviamo! La gratitudine è un sentimento importante. Dove sono i nostri “grazie!” alle gentilezze che riceviamo? Non dimentichiamo di dire grazie, di dirci grazie a vicenda. Non è solo una parola gentile da usare unicamente con gli estranei, per essere educati, gentili. Bisogna sapersi dire grazie, per andare avanti bene insieme.

Scusa! E’ davvero difficile chiedere scusa. Ognuno si pensa forte. E ognuno crede di non sbagliare mai. E se sbaglia pensa che non deve mostrarsi debole, chiedendo scusa. Non è vero! Nella vita facciamo tanti errori, tanti sbagli. Li facciamo tutti. Forse non c’è giorno in cui non facciamo qualche sbaglio. Ecco allora la necessità di usare questa semplice parola: “scusa!”. Non è solo una parola, ma uno stile nella vita. In genere ciascuno di noi è pronto ad accusare l’altro che sbaglia, e a giustificare se stesso. E’ un istinto che abbiamo tutti e che sta all’origine di tanti disastri. Impariamo a riconoscere i nostri errori e a chiedere scusa. E’ una parola che dobbiamo usare spesso, anzi ogni volta che ce n’è bisogno: “scusa se ho alzato la voce; scusa se sono passato senza nemmeno salutare; scusa se ho fatto tardi, se non ho fatto nulla oggi! Se questa settimana sono stato così silenzioso, se ho parlato troppo senza ascoltare mai; scusa se mi sono dimenticato; scusa se non ho mai fatto un sorriso oggi…”. E l’altro, da parte sua, deve imparare a perdonare. E’ così che si edifica giorno dopo giorno la famiglia.

Non esiste la famiglia perfetta e neppure il marito perfetto, o la moglie perfetta. Esistiamo noi, deboli e peccatori. Gesù, che ci conosce bene, ci insegna un segreto: non finire mai una giornata senza chiedersi perdono, senza che la pace torni serena nella nostra casa, nella nostra famiglia. Se impariamo a chiederci scusa e a donarci reciproco perdono, il matrimonio durerà, andrà avanti.