Oggi 500 leader ad Assisi, 30 anni fa fu difficilissimo

Roma, (askanews) – “Io ricordo con nettezza il 1986, quel 27 ottobre, erano 70 cristiani e 70 non cristiani. Trent’anni dopo sono più di 500 con una vicinanza impensabile allora: fu difficilissimo mettere ebrei e musulmani accanto, oggi si davano la pace l’un l’altro. In un mondo dove i conflitti cambiano stile e prospettive, non c’è più la guerra fredda ma c’è questa recrudescenza di conflitti e purtroppo oggi risorgono muri e fili spinati, in questo contesto la giornata di Assisi viene a dire che quel che appare impossibile in realtà non solo è possibile ma è anche la garanzia vera di un futuro che sia di pace.

“Ecco perché la profezia dell’evento di Assisi con il Papa assieme a tanti altri leader religiosi di tutte le grandi religioni del mondo credo sia una parola di speranza più forte che in questi tempi venga pronunciata e non è al vento, perché le persone che stavano li non erano spiriti, ma persone, e con loro storie, popoli e fedeli. C’è un popolo pellegrinante di uomini e donne credenti, di fedi e culture diverse, che stanno come artigiani lavorando per un mondo migliore e per la speranza, mentre attorno sembrano esserci solo dei corvi di malaugurio, ma le colombe della pace sono più forti”.