L’esperienza di padre Ambrosoli stimolo di crescita enorme
“Le iniziative come quelle di padre Giuseppe Ambrosoli rendono l’Italia un Paese migliore, la Chiesa più bella e noi riusciamo a raccogliere un patrimonio di santità e di azione sociale importante”. Lo ha detto l’arcivescovo mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, durante la presentazione del libro, dedicato al missionario in Uganda, dal titolo “Chiamatemi Giuseppe. Padre Ambrosoli, medico e missionario” (Edizioni San Paolo), che si è svolta questo pomeriggio a Roma. “La sua era una generazione di preti che hanno scelto in maniera differente di aiutare i più deboli e i poveri. In questo libro stiamo cogliendo un Paese e una Chiesa straordinaria – ha affermato mons. Paglia -. Non parliamo di una sola persona. La sua era la generazione di don Milani e di don Mazzolari. Oggi invece l’Italia è depressa da tutti i punti di vista. L’esperienza di padre Giuseppe, da un lato, ridicolizza l’Italia di oggi, dall’altro è uno stimolo di crescita enorme”. Mons. Paglia ha raccontato di un suo recente viaggio in Uganda e della sua visita in un campo per rifugiati, che ospita 450mila persone fuggite dal Sud Sudan. “L’Europa non riesce a gestire questi numeri – ha aggiunto -. I testimoni come padre Ambrosoli hanno generato un Paese che per tanti versi è migliore del nostro. Era circondato da una voglia di vivere incredibile. E il Paese non va in default. Questo è il modo di vivere la vita politica ed ecclesiale. Noi invece ci perdiamo nei dibattiti sullo ius soli”.