Lager per anziani, le mani delle mafie, monsignor Paglia: La Carta dei diritti

Il fenomeno è particolarmente evidente in Giappone ed in Italia. Qui da noi sono 14 milioni i cittadini che hanno superato i 65 anni di età. Proprio sugli anziani, quelli più deboli e che vivono molte volte in uno stato di disagio, si è appuntata l’attenzione di personaggi senza scrupoli e della criminalità organizzata che sembra voler mettere le mani sul business delle case di riposo per anziani.

Strutture, come spesso dimostrano le ispezioni dei Nas, inadeguate e più simili a dei lager che a luoghi dove gli anziani dovrebbero trascorrere in serenità gli anni della vecchiaia. Questo ed altri aspetti relativi alla popolazione anziana sono stati denunciati da monsignor Vincenzo Paglia in diverse occasioni alle organizzazioni rappresentative dei pensionati da lui incontrate per presentare la Carta dei Diritti degli Anziani.

Cosa è scritto nella Carta per i diritti degli anziani

La carta è il frutto del lavoro della Commissione ministeriale per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana, presieduta dallo stesso Paglia e insediata presso il Ministero della Sanità. L’organismo, che avrà ancora un anno di vita, già da mesi ha realizzato la Carta dei Diritti degli Anziani esplicata nella proposta di un Disegno di Legge così da non lasciare lettera morta il lavoro fatto.”

La nostra società – ci dichiara monsignor Paglia, in una lunga conversazione – sembra percepire l’anziano come un peso, un problema, e non come una possibile risorsa. Certamente con il raggiungimento della terza età, si presentano tematiche legate allo stato della salute e alla necessità di assistenza. Durante l’emergenza Covid lo stato di isolamento degli anziani in cui si sono ritrovati nelle case di riposo e nelle così dette Rsa – Residenze sanitarie assistenziali – ha messo a nudo come questa categoria di persone sono state le principali vittime della malattia. In realtà è palpabile che con il sopraggiungere della vecchiaia sempre più spesso si rischia di vedere calpestati alcuni diritti fondamentali degli anziani. Non ci si rende conto che il divenire anziani è un traguardo che riguarda tutti e che dunque è un passaggio della vita a cui ciascuno di noi arriverà”.

Il testo del Disegno di legge è già pronto

Il lavoro della Commissione presieduta da Paglia è stato consacrato in un documento la cui lettura lascia a bocca aperta. Non solo vi è l’articolato, spiegato, del Disegno di Legge che già il Governo Draghi aveva definito “straordinario e di grande rilevanza sociale ed etica” e che ora il nuovo Governo di Giorgia Meloni dovrebbe fare proprio, ma soprattutto sono riportati esempi di “storie di vita vera”.

E qui si stringe il cuore. Vi sono raccontati fatti di uomini e donne che hanno visto calpestati i loro diritti, abbandonati e molto spesso internati in strutture inumane dove gli anziani vengono privati se non addirittura derubati di ogni loro avere e di ogni loro affetto. “Purtroppo – ci confessa Paglia – c’è stata una crescita di molte case di riposo, persino abusive, prive di permessi e prive di requisiti, come dimostrato dagli interventi delle forze dell’ordine. In molte di queste strutture, al di fuori del controllo pubblico, gli anziani sedati e maltrattati vedono accelerata la loro fine.Questi posti potrei definirli i nuovi inferni, creati per guadagnare sulla pelle dei più deboli.

Monsignor Paglia: “Gli anziani sono un business che fa gola”

Può sembrare incredibile ma a volte sono gli stessi parenti più stetti ad avviare gli anziani in queste strutture”. La verità è che sul business degli anziani, come già detto, si sta fiondando la criminalità organizzata, dietro cui si nasconde la gestione di alcune case di riposo e forse anche di alcune Rsa. Vi è poi un altro problema quello legato agli amministratori di sostegno. Nelle testimonianze raccolte dalla Commissione e riportate nell’opuscolo di presentazione della Carta dei Diritti, vi è presentata una vicenda che racconta come un anziano solo, ritrovatosi ad essere ricoverato, si è visto assegnato dal magistrato, l’Amministratore di Sostegno: per quest’uomo questo che poteva sembrare la soluzione dei propri problemi è stato invece l’inizio di una sciagura che lo ha portato a perdere tutto lasciandolo nella disperazione più nera. Il problema degli amministratori di sostegno e le storture di questa figura giuridica sono state messe in rilievo dalla giornalista Rosaria Pavarotti proprio durante un incontro con Paglia dell’associazione Pubblicisti Italiani Uniti per l’Europa. A tutto questo Paglia e gli altri membri della commissione danno una risposta anche attraverso l’articolato del Disegno di Legge da loro elaborato. Una delle proposte è certamente quella dell’incremento dell’assistenza domiciliare, che va preferita rispetto alle ospedalizzazioni che è dimostrato costano molto di più, creando un danno psicologico grave all’anziano.

“Bisogna riorganizzare – dice Paglia – il continuum assistenziale”. Attualmente ci dice il segretario della Commissione, il professor Leonardo Palombi, vi sono tre milioni di ulta settantacinquenni non autosufficienti. Nelle Rsa ve ne sono 280 mila che impegnano risorse per 12 miliardi e 2 milioni. 720 mila vìvono nelle proprie case a cui sono però destinati solo 2 miliardi di euro. Di questi 570 mila vivono in palazzi senza ascensore. Un intervento consentirebbe, suggerisce Paglia, potrebbe certamente modificare la situazione, consentendo agli anziani di non abbandonare le proprie case e curarsi a domicilio.

“Pochi lo immaginano – conclude Paglia – ma l’assistenza ospedaliera costa circa 800 euro al giorno al sistema sanitario nazionale. Si risparmierebbe tanto se gli anziani fossero curati a casa loro e solo in casi di necessità estrema avviati in ospedale, per non esservi poi abbandonati e a situazione migliorata rimandati a casa. I benefici sociali sarebbero enormi”.

Chi è Vincenzo Paglia

Monisgnor Vincenzo Paglia è dal 15 agosto 2016 presidente della Pontificia accademia per la vita e gran cancelliere del Pontificio istituto Giovanni Paolo II. È consigliere spirituale della Comunità di Sant’Egidio.