Intervento alla presentazione di “Pal Life” a Berlino

La Pontificia Accademia per la Vita ha fatto sue le parole che Papa Francesco pronunciò nel corso dell’Udienza della XXII Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita, nel cui contesto veniva organizzato il Workshop “Assisting the Elderly and Palliative Care”: «Le cure palliative valorizzano la persona. Esorto tutti coloro che, a diverso titolo, sono impegnati nel campo delle cure palliative, a praticare questo impegno conservando integro lo spirito di servizio e ricordando che ogni conoscenza medica è davvero scienza, nel suo significato più nobile, solo se si pone come ausilio in vista del bene dell’uomo, un bene che non si raggiunge mai “contro” la sua vita e la sua dignità». La Pontificia Accademia per la Vita, accogliendo l’esortazione di Papa Francesco, ha avviato il Progetto PAL-LIFE per promuovere iniziative a favore dello sviluppo e della diffusione delle cure palliative nel mondo e della promozione di una cultura della cura e dell’accompagnamento dei malati sino al passaggio della morte. Sono stati già realizzati eventi internazionali: a Houston, negli Stati Uniti, a Doha, in Qatar, a Roma e a Milano. Tra pochi giorni, a maggio, ci sarà un incontro in Brasile per l’implementazione nell’America Latina; a fine settembre in Rwanda per affrontare il tema nel continente africano. Vi è poi un aspetto che mi pare opportuno sottolineare, ossia la promozione delle cure palliative nel contesto ecumenico e interreligioso. Sono state già firmate due dichiarazioni congiunte tra la Pontificia Accademia 3 per la Vita e la Chiesa Metodista americana e la Qatar Foundation. Una comune dichiarazione dei grandi leader delle tre religioni monoteistiche è in corso di elaborazione.

Sono convinto che nelle cure palliative si manifesta una visione dell’uomo profondamente religiosa ed anche umana. E’ proprio tale prospettiva la vera anima e la vera forza delle cure palliative. In questo orizzonte mi fa piacere presentare in questa sede un Libro Bianco che sarà inviato alle Università e Ospedali Cattolici nel mondo per aiutare la conoscenza e la pratica delle cure palliative. Lo ripeto: è urgente promuovere una “cultura palliativa”, sia per rispondere alle tentazioni eutanasiche e a quelle del suicidio assistito, sia soprattutto per fa maturare una “cultura della cura” che permetta di offrire una compagnia amorevole sino al passaggio della morte. Certo – l’ho già accennato prima – sappiamo che la prospettiva della “guarigione”, gioca un ruolo preponderante nella medicina contemporanea. Ma va evitato il rischio che sia il suo unico obiettivo e da raggiungere ad ogni costo. La medicina non fallisce quando non può più guarire. Tale atteggiamento, infatti, porterebbe con sé il rischio di andare oltre la ragionevolezza nell’uso dei trattamenti medici e di sfociare nel cosiddetto “accanimento terapeutico” che procura al paziente sofferenze inutili. Ovviamente va evitato il rischio dell’abbandono terapeutico nel momento in cui viene meno la possibilità di ottenere la guarigione. E qui dobbiamo essere chiari: se non possiamo guarire, possiamo ancora alleviare il dolore e la sofferenza e comunque continuare a prenderci cura di chi sta traversando forse il momento più difficile della sua esistenza. Il malato inguaribile non è mai incurabile. Il “limite” fa parte della nostra esistenza su questa terra. L’illusione della immortalità, che fa da sfondo all’unico obiettivo della guarigione, è più che pericolosa. La cultura della cura e dell’accompagnamento ci dicono che quando cessa il potere del “fare” resta saldo il potere dell’ “essere”. E’ la lezione che ci viene anche dall’esperienza. Quante volte le cure palliative sono state protagoniste del recupero di un accompagnamento integrale del malato nell’ambito della medicina contemporanea! Prendersi cura del malato – ma non è così per l’intera vita, fin dal suo inizio nel seno materno? – prendersi cura del malato è un passo indispensabile da compiere con urgenza perché l’esistenza di tutti sia davvero più umana.

Intervento alla presentazione  del libro PAL-LIFE per promuovere lo sviluppo delle cure palliative nel mondo. Berlino, 23 maggio 2019