Il Vangelo sulla strada, il podcast di monsignor Vincenzo Paglia

A volte bastano 3 minuti al giorno per iniziare la giornata con occhi nuovi, ritrovando nella forza del cuore e in un approccio più umano alla vita la ‘bussola’ per orientarsi: ne è convinto monsignor Vincenzo Paglia, autore de “Il Vangelo sulla strada”, grande progetto multimediale di Radio Rai composto da un libro in versione cartacea e digitale edito da Ts edizioni, dal programma quotidiano in onda al mattino presto su Isoradio, e da oggi anche da una collana di podcast di oltre 200 puntate pubblicate con cadenza settimanale su RaiPlaySound.

Nella convinzione che le parole di Gesù siano sovversive e ‘indomabili’, monsignor Paglia, già vescovo di Terni, poi arcivescovo, attualmente presidente della Pontificia Accademia per la Vita e Gran Cancelliere del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia, ha scelto di riproporre in una rilettura semplice e originale alcune delle pagine più forti e radicali del Vangelo di Luca: “C’è un’alleanza tra Vangelo e radio, ambedue sono parola.

Uomo di chiesa, ma anche grande divulgatore, monsignor Paglia ha scelto di sfidare la complessità della vita contemporanea ritornando all’immediatezza della parola, al suo potere ma anche alla sua semplicità, con l’ambizione di raggiungere tutti, senza lasciare indietro nessuno, con i 3 minuti di riflessione offerti in ogni puntata. “Le chiese si svuotano, come essere cristiani oggi è un problema di tutti gli ultimi papi”, ha aggiunto, “dobbiamo capire come aiutare il mondo contemporaneo a essere ispirato dal Vangelo, non per diventare tutti cristiani, ma per diventare tutti umani”.
Da presidente della Commissione ministeriale per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria per la popolazione anziana, per monsignor Paglia un tema cruciale da affrontare con urgenza è quello dei cosiddetti ‘vecchi’, spesso a margine della società e lasciati soli: “La vecchiaia non è uno scarto, ma è una grande età della vita, di cui dobbiamo prenderci cura.
Domani al Consiglio dei ministri mi auguro che vada in porto il disegno di legge delega per la riforma delle politiche degli anziani. L’intera società dovrebbe prendersi cura dei suoi anziani, che in Italia sono 14 milioni”, ha affermato, ritenendo inaccettabile “che per vivere meglio, dopo aver dato tutto al proprio Paese, in tanti scelgano di andare via magari in Albania o in Portogallo. L’indebolimento della vecchiaia non è un naufragio, il culmine dell’umano non è la giovinezza: tutti sono fragili, dai bambini agli adulti agli anziani. Siamo fragili e tutti interconnessi, ce lo ha dimostrato il covid”. E ha aggiunto: “Papa Francesco ha istituito la giornata dei nonni: nella Commissione abbiamo calcolato che se i nonni scomparissero dovremmo tirar fuori 15 miliardi, una finanziaria”.
Alla domanda di Cardinaletti su quale ruolo e quale responsabilità abbia invece la generazione ‘di mezzo’, non più giovane ma nemmeno anziana, monsignor Paglia ha ribadito che “anche noi anziani abbiamo una responsabilità, non abbiamo aiutato coloro che sono venuti dopo di noi a sentirsi corresponsabili”. “Ho paura che stia emergendo una cultura dell’interesse solo per sé, che facciamo fatica a scardinare”, ha concluso, “gli anziani potrebbero inventare il modo per aiutare le altre generazioni, alleandosi con i nipoti”. (ANSA).