Il Papa andrà negli Stati Uniti

di Giacomo Galeazzi

Francesco negli Usa tra un anno. L’arcivescovo di Philadelphia Charles Chaput ha comunicato che il Pontefice ha accettato il suo invito a partecipare all’Incontro Mondiale delle Famiglie negli Stati Uniti nel settembre 2015. L’annuncio è stato fatto da monsignor Chaput giovedì nell’omelia della messa: “Papa Francesco mi ha detto che sta arrivando”.

 Il viaggio papale in Nord America potrebbe anche includere tappe in Messico. In precedenza, l’arcivescovo aveva ufficializzato la data dell’VIII incontro mondiale delle Famiglie. Si svolgerà dal 22 al 27 settembre 2015 nella città della Pennsylvania, tra le più antiche e le più popolate degli Usa, dove, ha ricordato il prelato, «gli Stati Uniti sono nati come nazione e qui si sono sviluppate le idee a servizio dei diritti umani, della libertà e della dignità della persona». «Quest’evento è un momento di Grazia, che può trasformare  non soltanto la vita della comunità cattolica in questo territorio, ma tutta la comunità  civile, in quest’area e nel mondo». Occorre accompagnare la famiglia, oggi disprezzata e maltrattata, con una pastorale intelligente, coraggiosa e piena di amore così come indicato dal Papa, ribadisce il presidente del Pontificio Consiglio della Famiglia, l’arcivescovo Vincenzo Paglia rinnovando l’invito alle istituzioni, religiose e civili, a lavorare insieme per assicurare un futuro migliore alle famiglie.

L’auspicio di monsignor Paglia è che a Philadelphia le campane annuncino una nuova primavera della famiglia.”Non sarà un incontro aperto al solo mondo cattolico perché la famiglia – spiega il ministro vaticano della Famiglia – è un tema universale, ecco perché saranno invitate le altre chiese, le altre religioni e tutti gli uomini di buona volontà. La riflessione sulla famiglia possa tornare al centro dell’attenzione: della Chiesa, delle altre Chiese cristiane, delle grandi religioni mondiali come anche delle istituzioni”. Aggiunge Chaput: “Dobbiamo guardare alla realtà. Credo che ognuno di noi ha qualcuno in famiglia che ha divorziato e magari si è risposato, oppure vive un’unione omosessuale Non ci incentreremo su questi problemi, ma certamente vogliamo che ognuno abbia la possibilità di parlare”.

Philadelphia, evidenzia, è “una delle più grandi degli Usa, icona cattolica, ma anche fotografia della Chiesa a livello mondiale, bisognosa di rinnovamento a seguito della crisi degli abusi sessuali dello scorso decennio”. Inoltre “abbiamo il dovere di aiutare le vittime di abusi e le loro famiglie a guarire, e di proteggere i bambini e i giovani dai danni negli anni a venire, speriamo sia un incontro proficuo per il bene del mondo. Ogni qual volta la  Chiesa incontra la politica, è un momento importante per il dialogo, il dibattito e l’impegno per il bene comune delle persone”.

Il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi ha però precisato che non ci sono conferme e che l’ipotesi del viaggio è ancora allo studio. Dunque, anche se la presenza di Papa Bergoglio è molto probabile, non è ancora possibile darla per certa. Come si è affrettata a comunicare anche la stessa diocesi di Philadelphia.

(da La Stampa)