Ero malato e siete venuti a visitarmi

Continuiamo la nostra riflessione sulle opere di misericordia corporali. Sin da bambini la conosciamo: “Visitare gli infermi”. E’ evidente il richiamo a quell’affermazione tratta dal Vangelo di Matteo durante il giudizio universale: “ero malato e siete venuti  a visitarmi”. L’attenzione ai malati è una delle costanti più evidenti nella vita di Gesù. Fin dai primi giorni della sua vita pubblica. E’ bella scena che l’evangelista Marco descrive all’inizio del suo Vangelo: “venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati…e guarì molti afflitti da varie malattie e scacciò molti demoni”. Nella riga precedente l’evangelista nota che “tutta la città era radunata davanti a quella porta”. Quella porta, o meglio quel cuore, era la speranza di tanti malati. Gesù, in effetti, a differenza di tanti maestri dell’epoca, magari occupati a discutere e ad organizzare, passava invece molto tempo con i malati: parlava con loro, li aiutava e li guariva. Li andava a visitare spesso e tantissimi correvano a Lui per farsi guarire. Si potrebbero citare decine di episodi evangelici, in tutti e quattro i Vangeli. Ma quel che vorrei qui sottolineare è che Gesù pretendeva che la stessa cosa facessero i suoi discepoli. Una volta disse loro che avrebbero persino fatto cose più grandi di lui. E li inviava spesso nei villaggi della regione perché predicassero il nuovo Regno dell’amore e dava loro il suo stesso “potere” di guarire i malati. Sarebbe importante affrontare oggi, nelle comunità cristiane, il tema della guarigione dei malati. I Vangeli parlano esplicitamente di questo “potere” concesso a tutti i cristiani. Sì, i cristiani possono aiutare a guarire i malati, con la preghiera di intercessione al Signore, stando vicini ai malati con amore, preoccupandosi per loro. E così oltre. Credo che sia quanto mai urgente che sia personalmente e soprattutto nelle comunità cristiane riprenda vigore l’attenzione per i malati. Penso alla preghiera comune per i malati che si conoscono. C’è poi la visita ai malati, soprattutto a coloro che sono soli, come ad esempio agli anziani abbandonati. Ogni volta che visitiamo un malato, visitiamo Gesù. Purtroppo spesso ci dimentichiamo dei malati. E talora se ne dimenticano persino i famigliari. Quanti genitori anziani vengono abbandonati dai figli! E’ una vergogna non più sopportabile. Dobbiamo reagire con sdegno. Ma anche nelle comunità cristiane spesso c’è disattenzione ai malati: si visitano poco sia nelle case che negli ospedali. E spesso è assente anche la preghiera per loro. E’ urgente una inversione di tendenza: dobbiamo visitare di più i malati e ancor più pregare per loro.

(da BenEssereLa salute con l’anima)