E’ davvero lecito tutto quello che è realizzabile?

«Un risultato che porta un notevole contributo conoscitivo» però «richiede ancora diverse verifiche e precisazioni» e fa capire «l’urgenza di trovare luoghi di dibattito e confronto scientifico ed etico per uno sviluppo tecnico e scientifico veramente umano». Così rileva mons. Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, in riferimento alla notizia sulla avvenuta clonazione di due scimmie effettuata dai ricercatori cinesi e pubblicata dalla rivista «Cell».  Probabilmente – nota mons. Paglia – «si potranno ottenere animali da impiegare nella ricerca di nuovi farmaci. Tuttavia sono stati moltissimi i tentativi falliti prima di giungere ai due esemplari viventi, con la perdita di molti animali nel corso delle procedure sperimentali».
«Dobbiamo sempre considerare gli effetti dei nostri interventi sull’ecosistema e valutare il rischio di compiere errori  nella gestione delle nuove conoscenze che potranno poi in futuro portarci ad interventi sul corpo umano».
Per questo motivo mons. Paglia nota che «occorre intensificare gli sforzi per trovare luoghi anche istituzionali di confronto e di dialogo tra diverse visioni del mondo e saperi, in modo da identificare criteri che permettano alla tecnoscienza di essere al servizio di uno sviluppo effettivamente umano, cioè rispettoso di tutte le dimensioni che sono proprie della vita umana e della giustizia in un mondo globalizzato». Inoltre «occorre tenere presenti i danni che possiamo apportare al mondo animale; la loro utilizzazione è plausibile solo in caso di mancanza di strade alternative per acquisire conoscenze e strumenti terapeutici». In Occidente – conclude –  «sulla sperimentazione con modelli animali – e con primati in particolare – gli scienziati hanno pareri discordi, sia per rispetto della sofferenza cui sono sottoposti sia per motivi di costi economici».