Domenica della Palme

Domenica della Palme

Care sorelle fratelli,


 


con questa domenica si apre Ia Settimana Santa. Una settimana diversa dalle altre; appunto, santa. Ed è santa perché in questi giorni Gesü ci mostra fino a che punto ci ama. Sapeva ormai di essere minacciato a morte. I discepoli gli avevano sconsigliato di andare a Gerusalemme, perché lì lo avrebbero preso e poi ucciso. Gesù poteva quindi non entrare, poteva starsene nella Galilea. Ma Gesù era venuto per salvare il suo popolo. Va quindi a Gerusalemme anche se questo gli sarebbe costato la vita. Ed entra nella città santa come mai aveva fatto prima. Si fece portare un puledro ed entrò come un re, come il vero pastore del suo popolo. La gente lo intuì e gli fece una grande festa. E’ quel che anche noi abbiamo fatto. Gesù entra da re, ma il suo volto non è quello di un uomo potente che mette paura o di un uomo forte che suscita timore; è invece il volto di un uomo mite ed umile di cuore. E’ il volto di uno che non è venuto per salvare se stesso o per imporsi sugli altri, ma per aiutare chiunque ha bisogno.


 


Gesù entra anche oggi dentro le nostre città, dentro questa nostra città di Terni. E vi entra perché abbiamo bisogno di essere liberati dal male. Il male continua a percorrere le nostre strade, le nostre scuole, le nostre case, i nostri luoghi di lavoro, il cuore di ciascuno di noi. Ciascuno di noi ne fa l’esperienza. E il dolore si abbatte soprattutto sui più deboli. C’è tanta sofferenza e tanto dolore anche qui a Terni. E se allarghiamo il nostro sguardo oltre il nostro paese vediamo quanto sia grande il dolore in questo mondo. Ebbene Gesù è entrato nuovamente in mezzo a noi perché vuole liberarci dal male, vuole aiutarci a combatterlo e a vincerlo. Egli solo, infatti, può darci la forza di uscire dalla violenza che schiaccia la vita degli uomini. Egli solo può aiutare il mondo a vivere meglio.


 


Ma in questa Messa abbiamo letto due Vangeli, il primo quello dell’ingresso e il secondo quello della Passione. Passano pochi giorni da quell’ingresso trionfale e quel volto mite e umile ci appare crocifisso, vinto. E’ il paradosso di questa domenica delle Palme che ci fa vivere assieme il trionfo di Gesù che entra in Gerusalemme e la sua passione fino alla morte. Prima l’Osanna e subito dopo il Crucifige. Care sorelle e can fratelli, come possiamo vedere, è facile passare dall’accoglienza di Gesù alla sua condanna. Basta poco per tradirlo. E lo tradirono tutti, i discepoli e la folla. E anche noi, quando pensiamo solo a noi stessi. Ma se è facile per noi tradire Gesù, lui non ci tradisce. Continua a restare l’uomo mite e misericordioso che si carica la croce sulle sue spalle, è la nostra croce, non la sua. E la porta sino sul Golgota, sino a morire. E quella croce che ai più sembrava una sconfitta, in verità era la vittoria del bene sul male, o meglio dell’amore per gli altri sull’amore per sé. E’ l’amore che Signore ha vissuto e che ci dona oggi. Si, in questa settimana siamo chiamati ad accogliere almeno qualche goccia di questo amore di Gesù. E’ l’unica forza che cambia il nostro cuore e la vita degli uomini. Questa Settimana Santa è come un lievito di amore che vogliamo immettere nella vita di questa nostra città, nella vita del mondo, nel cuore di ciascuno di noi. Nei giorni che verranno vogliamo stargli vicino, non abbandoniamolo come fecero quei tre amici nell’orto degli ulivi. Non addormentiamoci nei nostri affari. Il ramo di ulivo benedetto è il primo dono che Gesù ci fa in questa settimana. Portiamolo a casa: ci ricorda di accogliere con gioia Gesù anche a casa nostra e nei nostri cuori. Gesù è la nostra pace, la pace delle nostre case, la pace delle nostre famiglie, la pace della nostra città. E questa settimana sia diversa dalle altre: accompagniamo il Signore, ci vuole vicini la sera del Giovedì Santo per la Santa Cena, ci vuole sotto la croce il Venerdì e ci aspetta la notte di Pasqua la sua risurrezione. Lasciamoci toccare il cuore. In genere è lui che ci sta accanto. Questa volta, invece, ci chiede: “restate qui e vegliate con me”.