Padre Giuseppe Piemontese vescovo di Terni Narni Amelia

Intervento pubblicato nel volume “Custode del Sacro Convento”, dedicato a padre Giuseppe Piemontese, custode del Sacro Convento e della Basilica di San Francesco in Assisi dal 2009 al 2013.  Il 16 aprile 2014 padre Piemontese è stato nominato successore di Vincenzo Paglia come vescovo di Terni Narni Amelia.

Per il mondo cristiano l’Amore è declinato attraverso tre colori: éros, agàpe, caritas. La caritas è la manifestazione del dono di Sé all’altro, espressione di un amore che è alla ricerca di un bene integrale dell’uomo. L’agàpe, è invece uno stare con l’altro, in grado di vivere la fraterna compagnia nelle strade del mondo, ed infine éros, esplicitato nel nutrirsi dell’altro, avendo come sottofondo esistenziale la mancanza, il bisogno del prossimo.

Ed è stato questo Amore, nella sua accezione più viva e vera ad essere stato l’astro portante del commino di padre Giuseppe durante i suoi anni ad Assisi come Custode: un cammino che si è vestito di caritas, di dono incondizionato verso i propri fratelli e l’umanità.

Ho incontrato padre Giuseppe molte volte mentre ero Presidente della Conferenza Episcopale Umbra e durante l’incarico di Presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia ed è difficile poter ridurre a poche righe la qualità dio una persona, ma ad ogni incontro mi ha sempre colpito il suo stile premuroso e riservato, dalle poche e sicure parole.

Ho ammirato il suo affetto per la Basilica di San Francesco, il Sacro Convento e le loro ricchezze come strada per avvicinare, tramite il vero, il bello e il buono al mistero cristiano. Ho notato la cura con cui ha voluto diffondere la gioia dell’essere discepoli del Poverello e fratello di chi è alla ricerca di Dio, trasformandosi in un silenzioso ed efficace costruttore di Pace. Il grande spirito pastorale di padre Giuseppe ha lasciato un segno e una memoria indelebili anche nell’arcidiocesi di Bari, come più volte ha ripetuto l’arcivescovo Francesco Cacucci.

Lo saluto ora che è chiamato ad un nuovo ministero, con stima e gratitudine mentre la Chiesa gli ha chiesto un dono, glielo chiede ora e glielo chiederà.

Che in questo suo darsi, il Signore lo accompagni ancora e a lungo sulle vie del Vangelo, perché sia annunciatore della pace e del bene.