XVII settimana del Tempo Ordinario – lunedì

Un’altra parabola espose loro: «Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami». Un’altra parabola disse loro: «Il regno dei cieli si può paragonare al lievito, che una donna ha preso e impastato con tre misure di farina perché tutta si fermenti». Tutte queste cose Gesù disse alla folla in parabole e non parlava ad essa se non in parabole, perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta: Aprirò la mia bocca in parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo.

Gesù continua a parlare del regno di Dio e lo paragona a un granello di senapa e al lievito. Questa parabola probabilmente rispondeva alla domanda dei primi ascoltatori di Gesù: com’è possibile che il regno dei cieli possa presentarsi in modo così stentato? Il granello di senapa è ritenuto il più piccolo di tutti i semi. Ma, una volta cresciuto, riesce a raggiungere l’altezza di due o tre metri e può accogliere tra i suoi rami anche gli uccelli. Gesù dice che avviene così per l’opera del Vangelo: all’inizio si presenta modesta, insignificante, debole, come la più minuta delle sementi. Ed è vero. Cosa c’è di più debole del Vangelo? È solo una parola che può essere disattesa, dimenticata, allontanata. Tuttavia, se è accolta e fatta crescere, diviene ben visibile e allarga il suo influsso oltre noi stessi. Questa lezione viene ripresa nella parabola seguente. Una donna vuole cuocere del pane. Alla massa della farina aggiunge una piccola quantità di lievito; impasta il tutto e poi lo copre con un panno e lo lascia fermentare tutta la notte. Al mattino, tutta la pasta è fermentata da quel pugno di lievito. Anche qui l’evangelista fa notare la sproporzione tra l’umiltà dell’inizio e la grandezza della fine. Così è del Vangelo. Queste parole ci dicono che non conta il piccolo numero e la quantità poco appariscente; davanti a Dio conta essere davvero lievito. Così è anche per la comunità dei credenti: essa è piccola e debole, ma se si lascia guidare dallo Spirito del Signore diventa una pianta che accoglie tanti e un lievito che fermenta la vita degli uomini.