Un sinodo da rileggere insieme

L’Instrumentum laboris della prossima assemblea sinodale sulla famiglia sarà pronto nella seconda metà di maggio per essere pubblicato a giugno. A darne l’annuncio il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei vescovi, giovedì 22 gennaio, in margine al convegno internazionale che vede riuniti a Roma ottanta movimenti familiari di trenta Paesi, su iniziativa del Pontificio Consiglio per la famiglia, proprio per «rileggere insieme» le tematiche del Sinodo.
«Noi abbiamo chiesto che la dead line per rispondere alle domande del questionario che sono state inviate sia il 15 di aprile» ha reso noto il cardinale Baldisseri, che ha poi valutato in un mese il tempo necessario per preparare l’Instrumentum laboris. Intanto, sempre in preparazione al prossimo Sinodo, il porporato ha spiegato che gruppi di studio si occuperanno dei temi «più sensibili, quelli che riguardano i tre punti che non hanno avuto la maggioranza qualificata» all’assemblea dello scorso ottobre. Del resto, ha aggiunto, «noi abbiamo ora questo periodo intersinodale che consideriamo forse il più importante di tutto questo percorso». Pertanto «ora in attesa della seconda fase, o tappa, che concluderà il Sinodo – ha spiegato – abbiamo tutto un grande lavoro da fare e l’abbiamo chiesto a livello di Conferenze episcopali». La segreteria generale, ha proseguito, sta facendo la propria parte «e abbiamo già dei  gruppi di studio su diversi temi». Inoltre «c’è una commissione a proposito delle procedure di nullità di matrimonio, che è stata istituita dal Santo Padre».
Facendo il punto sullo stato dei lavori di preparazione, il cardinale Baldisseri ha ricordato anche che «il questionario è stato inviato, o meglio i Lineamenta, che includono la relatio Synodi più alcune domande che non sono poche: sono quarantasei». Il questionario, dunque, «è stato inviato alle Conferenze episcopali e a tutti gli altri aventi diritto come membri e come partecipanti al prossimo Sinodo». Al momento «sono solo arrivate le prime indicazioni circa i membri delegati delle Conferenze episcopali».
Rivolgendosi ai rappresentanti dei movimenti familiari, il cardinale ha chiesto di contribuire direttamente alla riflessione proprio attraverso le domande del questionario. A partire dalla prima che è anche quella fondamentale: «La descrizione della realtà della famiglia presentata nella Relatio Synodi corrisponde a quanto si rileva nella Chiesa e nella società di oggi? Quali aspetti mancanti si possono integrare?». Il porporato ha ricordato che «nel cammino di riflessione occorre che teniamo presenti le situazioni di quei fedeli che, pur vivendo situazioni matrimoniali irregolari, desiderano partecipare più pienamente alla vita della Chiesa e sono disposti a impegnarsi in un  percorso progressivo». Non ci si deve dunque sottrarre «al compito di cercare e indicare possibili soluzioni alle tematiche sensibili affrontate dai padri sinodali». Servono perciò «scelte pastorali coraggiose» per le famiglie ferite.
A coordinare il lavoro comune dei tanti movimenti familiari è l’arcivescovo Vincenzo Paglia. «La spinta per il rinnovamento della pastorale in questo tempo di grazia arriva soprattutto da questi movimenti familiari» che, ha detto monsignor Paglia, sono nati per la maggior parte dopo il Concilio Vaticano II. E questi «movimenti sono chiamati a vivere questo momento come in una doppia responsabilità, quella al proprio interno e quella verso l’esterno» ha aggiunto.
«Lo stile voluto da Papa Francesco – ha ricordato – manifesta una dimensione sinodale straordinaria. C’è come una grazia in più quando i discepoli si riuniscono nel nome del Signore». Il presule ha poi sottolineato che «stiamo preparando un Sinodo che riguarderà il futuro dei nostri movimenti. C’è un sogno da raccogliere, c’è una prospettiva da attuare con l’audacia e la creatività che sono all’origine degli stessi movimenti. Non possiamo vivere di rendita. C’è bisogno – ha concluso – di una profezia in più, di una generosità in più, dí una creatività in più. Ce lo chiede il Signore, ce lo indica la Chiesa, lo implora, magari inconsapevolmente, anche il mondo e soprattutto le famiglie che attendono una parola vera, una compagnia affettuosa e misericordiosa»