Una “società senza padre” si avvia allaf ine del secondo millennio: mancano maestri e punti di riferimento autorevoli e solo il Verbo propone un’esperienza capace di vincere la mediocrità del nostro io, assetato di narcisistiche conferme. Tramite lo studio e la meditazione del vangelo potremo recuperare i valori spirituali e le tensioni intellettuali di cui siamo “orfani”, frastornati dalla chimere del consumisimo e da ideologie artificiose.

La chiave di lettura e il leit-motiv di questo commento al vengleo di Giovanni è il tema della “rinascita” e di un rinnovamento radicale del rapporto con il prossimo e con l’Altro, che parte dall’adesione senza compromessi al Verbo e dalla consapevolezza di dovere finalmente e una volta per tutte “cambiare cuore”. L’attualizzazione dei singoli brani permette in confronto tra due momenti storici lontani nel tempo ma uniti dalla profonda coesione del messaggio di Gesù. Un messaggio che esige un impegno preciso, assunto in prima persona da ognuno di noi, allora come oggi, una Parola “forte” e quanto mai proposita per l’uomo moderno.