Quinta Settimana di Quaresima – venerdi

[31]I Giudei portarono di nuovo delle pietre per lapidarlo. [32]Gesù rispose loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre mio; per quale di esse mi volete lapidare?». [33]Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per la bestemmia e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio». [34]Rispose loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete dei? [35]Ora, se essa ha chiamato dei coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio (e la Scrittura non può essere annullata), [36]a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo, voi dite: Tu bestemmi, perché ho detto: Sono Figlio di Dio? [37]Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; [38]ma se le compio, anche se non volete credere a me, credete almeno alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me e io nel Padre». [39]Cercavano allora di prenderlo di nuovo, ma egli sfuggì dalle loro mani.  [40]Ritornò quindi al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui si fermò. [41]Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha fatto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». [42]E in quel luogo molti credettero in lui.

Gesù ci parla di Dio non con i ragionamenti dei filosofi, né col romanticismo o il realismo rassegnato dei nostri pensieri. Gesù parla di Dio con la sua stessa vita. E’ un linguaggio che parla a tutti, non ha bisogno di cultura né di un ruolo sociale per essere compreso. Basta lasciarsi toccare, restare vulnerabili alle “molte opere buone del Padre mio” che il Signore ci mostra. Sono queste che ci danno il potere di diventare simili a Dio, sciocchezza per i pagani e bestemmia per i giudei, ma salvezza per tutti quelli che si fidano del bene che vedono realizzarsi davanti ai loro occhi. Di nuovo Gesù sfugge alle mani di quelli che vogliono catturarlo. Il Vangelo non lo si possiede, lo si vive; la Parola di Dio non la si conosce già, la si scopre, ogni volta nuova e più densa ancora di significato per la nostra vita.