Popoli e Religioni, le poesie vincitrici

 

Miriam –Maria

Si è posata sull’incavo del ventre la luna di Kislev a quasi sera
è salita senza scostarmi l’orlo del vestito
inseminandomi come un fiore nel tocco di un angelo in avvento
e tu figlio sarai maschio,la certezza non più la profezia
nascerai senza il lievito dell’uomo, la bocca dolce come il dattero
un’ombra a fianco, siero di latte nel mio corpo di bambina
crescerai spillato come il vino di settembre
al calore del primo fieno, in una casa di pane e stelle
l’anima di ferro nell’ombelico morbido di Samaria.

Non sarai pietra d’inciampo al dondolio di un passo d’asina
ma polvere chiara raggrumata in ciglia
e al momento della schiusa il mondo parlerà a voce bassa
in uno scompiglio bello, le nuvole come tappeto in una notte carica di luci
saremo un solo corpo, incudine e scintilla
nel desiderio opposto allo sgomento
piena di te come un’anfora d’argilla
a contenerti tutto, a baciare il tuo respiro.

Sarai vento che si abbatte in fioritura
unico fiore,unico amore
a cancellare gli altri mai venuti.


Mosè

E la voce era arsura rimbombante nell’incavo accogliente del creato
scriveva sulla polvere del suolo in quella terra che aveva nuvole per fonte
torrenti e rami d’acqua calda in fondo ai sogni

Horev  scompariva come una nottola di bosco
la luce del tramonto scalpellava rughe nella roccia
i piedi avanzavano nel cuore di un miraggio
le donne  materne sopra il suolo, tiepide d’amore
ascoltavano  in fila il canto di Miriam ed il Mar del Giunco poi si apriva,
sbucato improvviso da una duna,nel suo calmo sfasciarsi sulla riva
nel fruscio di un’onda capovolta
ed io le ossa del bacino come vertebre,i passi sul battito del cuore
ero l’ultimo di una coda ormai perduta, ascoltavo la solitudine spaziosa
le acque serrate dietro al mio passaggio
nella magnifica storia dell’inizio, scrutando il silenzio del latte che si caglia
l’azzurro che suggerisce il mare
solo un chiasso l’origine del vento in una notte che vibrava accesa al fuoco degli sterpi
e s’accendeva la luce d’alba di un giorno da creazione.

Era l’inizio.

Tiziana Monari