La famiglia, nucleo di base di una società globalizzata

di Fabrizio Federici

Un invito a conservare i valori universali della famiglia, come nucleo fondante dell’ essere umano, riserva d’ amore infinito e cellula di base d’una societa’ pur globalizzata: da questo tema s’è sviluppato l’incontro sul dialogo interreligioso organizzato a Roma, dalla Fondazione Vaticana, presso l’Auditorium “Giovanni Paolo II” della Pontificia Universita’ Urbaniana. Un tema caro al Pontificato di Papa Bergoglio, nel rispetto e nell’ armonia tra le varie religioni: basati, a loro volta, sul concetto – ripetuto recentemente dal Papa ad Assisi- che Dio, e l’amore, uniscono, e non dividono.
Ha aperto i lavori Salvatore Martinez, presidente della Fondazione Vaticana e del Movimento Rinnovamento nello Spirito Santo: davanti a una platea che ha visto affiancati ambasciatori, rappresentanti del mondo accademico e scientifico e delle religioni cattolica, musulmana e ebraica. “Se la madre di tutte le crisi è spirituale”, ha esordito Salvatore Martinez, “tutte le altre crisi ne sono una diretta conseguenza, un inesorabile esito sul piano morale, culturale, politico. Oggi la più sfidata tra le istituzioni è proprio la famiglia, luogo in cui non riesce più a delinearsi l’identità d’un popolo, con le sue memorie, le sue tradizioni, i suoi princìpi, le sue fedi. Il magistero della famiglia deve essere diffuso in modo creativo, operativo: con atti che mostrino la forza della nostra fede e la convenienza, per tutte le società, d’una fraternità interculturale a sostegno della famiglia, con speciale riguardo al Medio Oriente (dove le guerre in corso – vedi, ad esempio, i continui bombardamenti ad Aleppo – stan determinando una vera e propria “mattanza” delle famiglie, anzitutto dei bambini, N.d.R.) e alla Terra Santa.

La preghiera è la prima risposta improrogabile dinanzi al nuovo “paganesimo dell’indifferenza” (Papa Francesco), che sta colpendo drammaticamente le nuove generazioni; la migliore scuola di pubbliche relazioni per la famiglia umana; insegna ad incontrare Dio, se stessi, gli altri. A pregare, come a vivere e ad amare, s’impara proprio nella famiglia”.
Da credente laico, e pur nella diversità delle prospettive politiche, e avendo un concetto della famiglia “in progress”, non certo rigido, personalmente non posso non concordare con questa visione (che richiama, tra l’altro, un celebre discorso del laico, libero credente, Giuseppe Mazzini) .

Tra gli ospiti d’onore, presente anche Sua Altezza Reale la Gran Duchessa di Lussemburgo, che, da madre, ha invitato ognuno dei presenti “a preservare come un tesoro il complesso dei valori della famiglia, anche in una realtà che cambia e ci fa dimenticare i valori che sono alla base della nostra umanità “. Foad Aodi, medico fisiatra, presidente della Co-mai, Comunità del Mondo Arabo in Italia, commenta: “Usciamo da quest’incontro carichi di speranza per un futuro di pace, con la volonta’ d’ intensificare il nostro impegno per le cose che uniscono, come la famiglia e la laicità. Lo stesso senso di unione abbiamo riscontrato nell’iniziativa “Cristiani in moschea”. Che l’11 settembre (anniversario incredibile, sia della grande sconfitta turca vicino Vienna, nel 1683, equivalente terrestre di Lepanto, che dell’attentato “spartiacque” del 2001 alle Torri Gemelle, nonchè del tragico golpe di Santiago contro il governo del socialista Salvador Allende, N. d. R.) ha coinvolto realtà e mondi diversi grazie al principio trasversale della laicita’ e del rispetto interreligioso. Proprio lo spirito d’unione che respiriamo oggi è alla base della nostra volontà di collaborazione con la Fondazione Vaticana: e ci auguriamo che sia uno spunto all’ apertura e al dialogo “porta a porta”, quel dialogo che abbiamo visto vivo, e operante, nelle due iniziative “simmetriche” dei musulmani in chiesa, il 31 luglio scorso, e dei cristiani in moschea. Per questa ragione, offriamo alla Fondazione Vaticana e al movimento Rinnovamento nello Spirito Santo tutto il nostro supporto: esprimendo la nostra gratitudine per la loro adesione a #Cristianinmoschea”.

Son intervenuti, tra gli altri, Mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita e Gran Cancelliere del Pontificio Istituto “Giovanni Paolo II”; Mohammad Sammak, segretario generale del Comitato Nazionale Libanese per il Dialogo fra Cristiani e Musulmani (organismo di particolare rilievo, in un Paese dilaniato da trent’anni di guerra civile e interreligiosa, e non ancora del tutto ripresosi); Irene Kajon, docente di Filosofia Morale al Dipartimento di Filosofia della “Sapienza”; Enrico Costa, ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, e Maurizio Molinari,direttore de “La Stampa”.

L’evento si è chiuso con l’invito alla preghiera rivolto da Martinez a tutti i partecipanti: che ha richiamato alla mente il discorso di Papa Francesco per lo storico incontro del 2014 coi presidenti di Israele e di Palestina, Shimon Peres e Abu Mazen, e il Patriarca di Istanbul Bartolomeo, nei giardini del Vaticano.

Son intervenuti, tra gli altri, Mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita e Gran Cancelliere del Pontificio Istituto “Giovanni Paolo II”; Mohammad Sammak, segretario generale del Comitato Nazionale Libanese per il Dialogo fra Cristiani e Musulmani ( organismo di particolare rilievo, in un Paese dilaniato da trent’anni di guerra civile e interreligiosa, e non ancora del tutto ripresosi); Irene Kajon, docente di Filosofia Morale al Dipartimento di Filosofia della “Sapienza”; Enrico Costa, ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, e Maurizio Molinari,direttore de “La Stampa”.
L’ evento s’ è chiuso con l’ invito alla preghiera rivolto da Martinez a tutti i partecipanti: che ha richiamato alla mente il discorso di Papa Francesco per lo storico incontro del 2014 coi presidenti Shimon Peres e Abu Mazen, e il Patriarca di Istanbul Bartolomeo, nei giardini del Vaticano.

testata-avanti-maubianco

(da l’Avanti)