Don Andrea Santoro, ucciso in Turchia nel febbraio 2006, era un prete romano. La sua straordinaria testimonianza è la ragione di queste pagine, di natura soprattutto storica, nelle quali si cerca di cogliere i tratti del “prete romano”. Le coordinate attorno a cui cresce questa figura l’autore le scorge nelle linee formative del Seminario Romano, negli studi all’Apollinare e al Laterano (I e II capitolo) e nel rapporto che lega il Papa al suo clero di Roma (III capitolo). Non ne emerge una figura predeterminata e data una volta per tutte: il prete romano, anzi, appare sempre in cantiere, tra Roma e la sua storia di ieri e di oggi, tra il Papa e il mondo. Ad ogni versante della storia deve riscoprire la sua vocazione. Si potrebbe dire che, all’inizio di questo nuovo secolo, il prete romano è invitato ad ascoltare nuovamente la parola di Gesù a Pietro: “Duc in Altum!”. Don Andrea ne è un esempio.

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