Giovedì Santo

Gv 13,1-15

[1]Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. [2]Mentre cenavano, quando gia il diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo, [3]Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, [4]si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. [5]Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugatoio di cui si era cinto. [6]Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». [7]Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo». [8]Gli disse Simon Pietro: «Non mi laverai mai i piedi!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». [9]Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!». [10]Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti». [11]Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete mondi». [12]Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Sapete ciò che vi ho fatto? [13]Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. [14]Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. [15]Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi.

Con la narrazione dell’ultima cena entriamo nei giorni finali della vita di Gesù. Il pasto che sta consumando con i suoi discepoli sembra una comune cena; non viene fatto alcun cenno agli usi pasquali. Ma una cosa è chiara: Gesù sa che è giunta la sua ora. La prospettiva della morte tuttavia non lo rende incerto, anzi lo spinge ad amare fino alle estreme conseguenze quel piccolo gruppo di uomini che con tanta fatica si è radunato. Ora ancor più di prima hanno bisogno del suo amore. E Gesù glielo mostra, più che con le parole, con un gesto che nessuno si aspettava: si inginocchia davanti a ognuno dei Dodici e lava loro i piedi. Pietro vuole sottrarsi, ma Gesù lo rimprovera. Povero Pietro, non ha capito nulla! Gesù non si inchina semplicemente per umiltà ma per affetto; non è una questione di virtù, è un problema d’amore. È un gesto che mostra l’infinito bisogno di dolcezza, di intimità e di consolazione che abbiamo e che solo il Signore ci può dare. È un gesto eccessivo, ma è così la tenerezza di Gesù. E’ eccessiva, come il suo amore. Lo aveva intuito Maria che aveva lavato i piedi a Gesù con l’unguento e li aveva poi asciugati con i suoi capelli e coperti di baci. Gesù sta davanti ai suoi come uno che serve, come uno che lava i piedi.