XXII Settimana del Tempo Ordinario – sabato

[1]Un giorno di sabato passava attraverso campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani. [2]Alcuni farisei dissero: «Perché fate ciò che non è permesso di sabato?». [3]Gesù rispose: «Allora non avete mai letto ciò che fece Davide, quando ebbe fame lui e i suoi compagni? [4]Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non fosse lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?». [5]E diceva loro: «Il Figlio dell’uomo è signore del sabato».

Le disposizioni ebraiche non permettevano di cogliere e mangiare le spighe di grano durante il sabato. I farisei, scrupolosi osservanti della legge, ma spesso dimentichi del cuore e della vita della gente, prontamente accusano Gesù perché non rispetta il sabato trasgredendo queste disposizioni. Gesù, nella risposta, rimanda gli avversari alla stessa Scrittura a cui essi si appellano e ricorda loro che anche Davide mangiò, non alcuni chicchi di grano ma tutti i pani, il cui uso era proibito dalla legge. La verità della legislazione sul “giorno di riposo” è quella di mettersi totalmente e pienamente al servizio del Signore. Non è una questione di osservanze rituali puramente esteriori. Il Signore ci chiede il riposo dal lavoro, sia perché possiamo partecipare alla santa Liturgia ove noi, così diversi gli uni dagli altri, veniamo costruiti come un’unica famiglia di Dio, sia per far vivere a tutti, particolarmente ai più poveri, ai piccoli e ai malati, la festa dell’amore di Dio, ossia la gioia dei fratelli che stanno assieme.