Visita al Pontifical John Paul II Institute on marriage & family at the Catholic University of America

Eminenza, vice preside, autorità accademiche, professori, studenti tutti, cari amici,

vi ringrazio di cuore per questo momento comune in cui accogliete me e Mons Sequeri, Preside del Giovanni Paolo II, qui a Washington, in occasione della prima visita che compiamo a un istituto affiliato nel mondo.

Ci troviamo oggi in una congiuntura culturale problematica e sfidante: in discussione non sono infatti posti soltanto alcuni punti o aspetti della vicenda umana, bensì la sua struttura di fondo, radicata nella pluralità e nella differenza. A questo mondo, che rischia di perdersi in un solipsismo sterile, la Chiesa ha alcune parole importanti da dire, ha una sapienza che nasce dall’ascolto bimillenario delle Sante Scritture, ha una proposta capace di dire l’umano custodendolo in tutta la sua complessità e dignità.

Oggi siamo chiamati a ridare alla famiglia la sua centralità: questa è la missione che ci è affidata, e per questo ci sono chiesti un surplus di generosità e una creatività nuova.

Io sono convinto che l’Istituto Giovanni Paolo II per gli studi sulla famiglia e il matrimonio possa contribuire in modo decisivo a questo compito, offrendo un nuovo impulso, appassionato e profondo, alla riflessione ecclesiale e alla prassi pastorale delle nostre chiese, estremamente bisognose di un’ampiezza di pensiero e di un coraggio nell’azione realmente efficaci.

Ci sono battaglie da affrontare, ma più ancora c’è un servizio da offrire al mondo intero, alla società umana, alle diverse culture che animano i cinque continenti: il dialogo con le pluralità complesse e ricche delle forme culturali entro cui si dipana la famiglia umana è uno dei motivi centrali per cui il nostro Istituto ha sedi in tutto il mondo. Il dialogo è la nostra forza.

Papa Francesco, alla fine del biennio sinodale e dentro il più ampio processo di riforma della curia romana, ha voluto una collaborazione stringente tra il nostro istituto, la Pontificia Accademia per la Vita e il nuovo Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, quasi a dire che questa grande sfida va affrontata condividendo le diverse competenze ed energie.

La nostra prima visita a un istituto affiliato vuole essere segno della grande stima per questo grande istituzione della Chiesa cattolica e per il lavoro di ognuno di voi, svolto a servizio delle famiglie di questo paese. Nei mesi prossimi continueremo a visitare altre sedi nel mondo. Ci guida la convinzione che la sapienza sul matrimonio e la famiglia, custodita e sviluppata da un magistero che mai è venuto meno in San Giovanni Paolo II in Papa Benedetto e oggi in Papa Francesco, sia un grande tesoro che ci è affidato. Come i talenti della parabola, che siamo chiamati a trafficare e moltiplicare e non semplicemente a trattenere e a custodire. Sono certo che la numerosa e articolata famiglia del Giovanni Paolo II sarà capace di offrire questo servizio prezioso alla Chiesa, alla società, all’umanità intera.

Grazie!