Tempo della preghiera

Ho parlato del tempo degli anziani come di una nuova opportunità della vita. Ricordo un incontro che feci con alcuni anziani sul senso della vecchiaia. Una signora pose questa domanda: “ora che siamo in pensione e che non  abbiamo impegni faticosi e possiamo stare più tranquille, mi chiedo se il Signore non ci chieda qualche cosa in particolare”. Era una richiesta saggia. A questo punto un’altra signora prese la parola e intervenne: “credo che noi anziane, non avendo più tanti impegni – come dice la signora – possiamo riscoprire la preghiera. Insomma, abbiamo molto più tempo per pregare, non solo per le nostre famiglie, ma anche per la pace nel mondo, per i malati, per tutti coloro che hanno bisogno di aiuto”. Queste parole sono davvero importanti! Con stupore le ascoltai dalla bocca di Papa Francesco in una udienza fatta agli anziani. Disse loro: “Un primo impegno che gli anziani debbono riscoprire è quello della preghiera… che potrebbe diventare un vero e proprio ministero, un servizio che il Signore affida a noi anziani. Che edificazione l’esempio di Benedetto XVI che ha scelto di passare nella preghiera l’ultimo tratto della sua vita! E’ un modo bello di invecchiare a servizio della Chiesa e del Mondo”. Sono parole di straordinaria ricchezza spirituale che credo dovremmo tutti accogliere come un grande dono. Gli anni della vecchiaia sono una grande opportunità anche per la preghiera. Un grande vescovo di Costantinopoli del secolo IV, Giovanni Crisostomo, riferendosi ad un credente che si sveglia spesso di notte, o che dorme poco, come spesso capita agli anziani, scriveva: “Se stai sveglio di notte per pregare, non pensare alla pena che la veglia ti arreca, ma alla lieta fiducia di cui la preghiera ti riempie… Nel cuore della notte, mentre gli uomini e le bestie giacciono tutti nel sonno, assorti nella quiete più profonda, tu solo vegli, e pieno di somma fiducia parli con il Signore di tutto il mondo: è veramente qualcosa di grande e bello. Il sonno è pur tanto dolce; eppure nulla è più dolce della preghiera. Mentre tu, tutto solo, parli con lui, mentre nulla ti preoccupa, mentre nulla disturba la tua preghiera, puoi fare davvero molto. Le ore notturne stesse rendono più efficaci le tue suppliche e tu sei esaudito in tutti i tuoi desideri”. Cari amici, questo servizio della preghiera è un vero e proprio compito “sacerdotale” che gli anziani credenti sono chiamati a svolgere a nome anche della comunità a cui appartengono. L’età anziana è un tempo opportuno per la preghiera. I nonni e gli anziani, liberi dai ritmi stressanti del lavoro, hanno più tempo a disposizione: un tempo in cui pregare di più, ringraziare il Signore per i benefici ricevuti, intercedere per le nuove generazioni e per il mondo intero, per la sua pace, per la sua prosperità. Un uomo spirituale del secolo scorso, Olivier Clement, diceva: “Una civiltà dove non si prega più è una civiltà dove la vecchiaia non ha più senso. E questo è terrificante, noi abbiamo bisogno prima di tutto di anziani che pregano, perché la vecchiaia ci è data per questo”.